Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un Perito Elettronico, con amore verso i libri, nato a Milano sono cresciuto in un paesino dove sono riuscito apprezzare molte gioie della vita,
ad apprezzare il bello di essere cresciuto nel verde, ma anche parallelamente di vivere vicino a una grande città. In questi ultimi due anni, sentivo la voglia di scrivere un libro anche per raccontare degli argomenti che i ragazzi di adesso non possono immaginare.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Purtroppo alla sera, o nel fine settimana.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Amante della storia antica, ammiro e leggo tutti i libri di Valerio Massimo Manfredi.
Perché è nata la sua opera?
Per i nostalgici della mia età, poi vedo anche la mia bella città cambiare velocemente, con momenti positivi e momenti negativi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza, perché mi piaceva leggere dei libri che raccontavano come si viveva una volta, chiudo gli occhi e cerco di usare molta fantasia.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sicuramente un modo per raccontare la realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Parecchio, la mia giovinezza.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente i miei amici che ancora oggi sono sempre al mio fianco, poi i miei genitori per l'educazione che mi è stata trasmessa.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie prima di tutto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente, ma con molta lentezza, il libro cartaceo è sempre meraviglioso.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una bella innovazione