Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Campofilone.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
La coscienza di Zeno di Italo Svevo
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Credo sia una grossa perdita per la crescita culturale della società.
La figura materiale di un libro penso sia indispensabile ad un uomo per poter essere in grado di pensare, riflettere e sviluppare un pensiero critico.
Senza di esso non si può portare avanti la crescita sociale, umana, emotiva ed economica di questo paese.
I più grandi pensatori prima di mettere in atto un progetto utile per la sopravvivenza umana hanno preso in mano un libro, o quanto meno si sono fermati a pensare cosa sia giusto o sbagliato, cosa sia utile o meno, cosa sia morale o immorale. La comunicazione scritta o verbale è indispensabile per sviluppare qualunque progetto sociale, senza esso l'uomo non potrebbe andare avanti e sopravvivere.
Un libro è dunque l'emblema della comunicazione.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un colpo di fulmine.
Viene di getto come parlare, guardare, ascoltare, amare.
È l'azione più istintiva per eccellenza.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Tornavo a casa dopo le mie giornate di lavoro e mi tornavano forti alla mente le emozioni vissute.
Di conseguenza prendevo carta e penna e scrivevo.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un messaggio forte. Voglio spingere il lettore a riflettere sulle situazioni lavorative che stiamo vivendo oggigiorno.
La precarietà odierna nella quale siamo costretti a vivere si sta trasformando in una vera e propria situazione di sfruttamento. Stiamo tornando ai limiti della schiavitù malgrado le moderne forme di divertimento che esistono oggi.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre scritto fin da piccola. Ho sempre annotato tutti i miei vissuti.
I più belli per ricordarli e i più brutti per trovarne sfogo.
Pian piano si è trasformato in un sogno.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si. Durante una delle notti passate in fabbrica durante la produzione del sabato sera fra colleghi decidemmo la mattina di andare a fare colazione al bar.
Al termine della colazione tornai a casa e iniziai a scrivere.
Quando ho deciso di scriverlo è stato il momento più bello.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Ho sempre saputo che lo avrei portato a termine perché so quello che voglio comunicare.
Probabilmente non verrà compreso da tutti, ma so che qualcuno ci entrerà dentro più di me.
Il suo autore del passato preferito?
Dostoevskij
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non è una frontiera. Non porterà da nessuna parte.
