Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Fin dagli anni delle scuole, soprattutto le superiori, ho sempre amato il momento del compito in classe di italiano.
Mi piaceva mettere su carta le mie emozioni, i miei pensieri. Era un modo di esprimere me stessa dato che sono sempre stata una persona schiva, introversa e poco incline al parlare. Mi piace poter rendere fluido e scorrevole il mio pensiero o sentimento o fantasia di quel dato momento, insomma.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Della mia vita reale poco in realtà. Più che altro l'idea di famiglia ideale che mi sarebbe piaciuto avere, quello sì. Ma il resto è pura fantasia.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho iniziato a buttare giù questo racconto che avevo intorno ai venti anni. In un periodo non bello della vita ed è stato un motivo di evasione mentale. Poi è rimasto chiuso in un cassetto prima e ina scatola poi, per tanti anni. Solo ultimamente, mettendo ordine, l'ho ritrovato. E ho deciso di rimetterci mano. Ho modificato, limato, aggiunto, secondo la maturità di oggi, logicamente.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è venuto da sé. Facilmente in verità.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"L'uomo che sussurrava ai cavalli" di Nicolas Evans.
E come scrittrice Patricia Cornwell, i gialli/thriller sono la mia passione!
Ebook o cartaceo?
Cartaceo sempre. Mi piace l'odore della carta. Lo sfogliare il libro dal vero. È molto più poetico.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Onestamente già da piccola mi affascinavano gli scrittori in genere. Riuscire ad affascinare il lettore con le proprie storie e fantasie! Una vera arte. Ma questa mia avventura è iniziata più che altro per gioco, non credevo di arrivare a pubblicare questo mio racconto!
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho sempre avuto molta fantasia da piccola e da giovane. Raccontavo a mia sorella storie inventate da me...poi ho iniziato a mettere su un quaderno questa storia. Che prendeva forma man mano, in verità. All'inizio non avevo una idea chiara e precisa. È venuta fuori mentre la scrivevo. E man mano lo facevo leggere a mia sorella e a una nostra comune amica.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grandissima soddisfazione devo dire. Quasi non mi sembra vero!
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia sorella. Amica, confidente e consigliera!
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia molto utile per chi ha poco tempo per rilassarsi e prendere un libro in mano. Io, ad esempio leggo tanto ma solo quando ho tempo libero o sono in vacanza. La vita di oggi, purtroppo, ci fagocita. Anche nel vivere hobbies ed interessi.