Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono calabrese della provincia di Crotone. Sono nato e cresciuto in un piccolo paesino che si chiama Casabona fino all'età di diciannove anni.
Mi sono arruolato nella Guardia di Finanza prestando servizio per oltre 40 anni. Oggi sono in pensione e sono ritornato, unitamente a mia moglie, a vivere nel mio Paese. Quella di scrivere non è stata una vera e propria decisione. Fin da ragazzino mi è sempre piaciuto descrivere con la penna tutto ciò che mi circondava iniziando a leggere I Promessi Sposi, Le Avventure di Pinocchio e il Libro Cuore. Da adolescente mi sono innamorato di Corrado Alvaro, mio corregionale, iniziando a leggere i suoi racconti di Gente in Aspromonte.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In genere nelle prime ore della mattinata e nel tardo pomeriggio. Anche se, chiaramente, l'ispirazione di appuntare qualcosa può capitare a qualsiasi ora della giornata.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Carmine Abate.
Perché è nata la sua opera?
Sentivo, da principio, la necessità di raccontare, soprattutto ai miei figli, quella che è stata la mia infanzia e la mia adolescenza vissuta in un piccolo borgo di paese dell'entroterra calabrese. Cercando di descrivere i luoghi, i personaggi e le situazioni che poi hanno fortemente influito sulla mia crescita e sulle mie scelte. Desideravo, insomma, far capire ai figli la provenienza socio-culturale del proprio papà.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo, per come ho spiegato in precedenza.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
É un modo per raccontarla la realtà dalla quale mai si dovrebbe evadere.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. La mia infanzia, la mia adolescenza, il mio essere uomo delle istituzioni, il mio essere marito, padre e nonno, la mia variegata esperienza di vita, i miei ideali.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ne cito uno su tutti: il mio compianto Maestro delle Scuole Elementari.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Come mia usanza, i primi a leggere i miei libri sono i miei figli, mia moglie e mia sorella dai quali aspetto e pretendo, nel senso buono, correzioni, critiche e suggerimenti.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sotto certi aspetti si. Anche se io preferisco ancora il cartaceo. Lo trovo più emozionante.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente un grande passo avanti se lo scopo è quello di far arrivare il libro ai non e/o ipo vedenti.
