Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi presento sono Caruso Gabriele, nasco a Caserta il 4 gennaio del 2001 e fino all'età di 18 anni vivo a Pascarola, un piccolo paesino della frazione di Caivano in provincia di Napoli;
diplomato in meccanica e meccatronica presso l'Istituto F. Giordani di Caserta, dopo circa un annetto dal raggiungimento del diploma e vari studi universitari entro a far parte dell'aeronautica militare e mi trasferisco in diverse zone d'Italia. All'età di 7 anni in modo del tutto spontaneo scrivevo delle poesie e verso i 15 anni decisi di iniziare a scrivere dei romanzi perché mi accorsi di avere una fervida immaginazione e tramite essa mi piace trasmettere dei profondi messaggi spirituali, filosofici, psicologici e motivazionali.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni qual volta che mi trovavo sul treno alle 5 del mattino tra una tratta e l'altra scrivevo mentre osservavo i volti delle persone... sui loro volti intravedevo stanchezza, preoccupazioni e pensieri... ma anche forza, resistenza, volontà e spirito di sacrificio. Questo mi ha permesso di riflettere sull'importanza dello spirito umano, capace di affrontare le vicissitudini della vita e continuare a combattere nonostante tutto, il trovarsi ancora lì all'inizio di una settimana, pronti a ripartire proprio come un treno sul suo binario...
Il suo autore contemporaneo preferito?
David Goggins, un ex Navy SEAL che ha prestato servizio in Afghanistan e in Iraq. Nei suoi racconti autobiografici riflette sull'importanza della psiche umana, della forza e sulla volontà in grado di cambiare ogni cosa, specialmente nei momenti peggiori.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata come una metafora, per fare in modo che si possa avere una profonda riflessione sul proprio io, sulla propria anima e sulla vera essenza dell'umanità intesa come il tutto con l'universo. Un epic fantasy che rappresenta la lotta spirituale interiore che ogni persona compie nella propria vita, l'intera storia del racconto rappresenta noi stessi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto, Caivano, ha influito tantissimo più che sulla formazione letteraria, sul mio modo di scrivere e sul mio modo di pensare. Un luogo davvero difficile e pieno di avversità... riflettere su un contesto sociale così complesso mi ha fatto maturare un'idea della vita in maniera differente rispetto agli altri. La forza delle persone di Caivano non l'ho ancora trovata in altri posti, ad esempio ho notato che le donne hanno una forza interiore davvero caratteristica ed insolita, quando c'era un problema in città esse erano le prime a scendere in piazza e a battersi, mi domandavo come fosse possibile tale forza ma alla fine sono giunto ad una conclusione, questo accade perché il tipo di ambiente in cui vivi ti rende assolutamente più forte.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo di raccontare la realtà attraverso un pensiero astratto e metaforico, alcune persone pensano che questo sia un modo di "perdermi tra i miei pensieri" con la testa tra le nuvole ma la realtà è ben diversa, ho un messaggio sociale importante da trasmettere alle persone attraverso quelli che possono sembrare dei semplici racconti fantascientifici.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Più che ciò che c'è in me direi ciò che c'è in tutti noi, la mia opera è dedicata a tutti coloro che vivono ogni giorno questa battaglia chiamata vita.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia Madre, che mi ha sempre sostenuto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non penso che ci saranno molti cambiamenti rispetto a quelli attuali, il libro cartaceo non potrà mai essere inferiore all'ebook... è un bene poter scaricare i libri online ma la bellezza di osservare tra gli scaffali di una biblioteca per cercare il miglior libro e l'odore della carta è una passione ardente che non dovrebbe mai essere sostituita...
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono pienamente d'accordo con l'audiolibro perché è un buon modo per poter uscire all'aria aperta, indossare gli auricolari contemplando la bellezza della natura e ascoltando il tuo libro preferito senza dover stancare la vista.
