Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è liberatorio.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Avrei risposto, in precedenza. Comunque la vita o è reale o non è vita!
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato molto, naturalmente. Al di là dei luoghi comuni, che detesto, non ho scritto per vanagloria, non per delirio di successo, né per sottopormi a qualsivoglia tipo di battage pubblicitario, legato al sogno di gloria e della stra-vendita del libro (Sold out al botteghino). Al contempo, questo mio lavoro (sforzo) è legato indubbiamente al desiderio di successo, che prescinde da ogni più nobile intento. Siamo in presenza di costi da sostenere per "pubblicare", compreso il tempo dedicato alla presente intervista, ad esempio, e alle presentazioni in pubblico. Tutti (scrittore ed editore) hanno necessità di "rientrare". Quindi se un libro non si vende, probabilmente non si continuerebbe a pubblicarne dei nuovi. Per concludere sarei felice se a qualcuno, come dicevo, sorgesse - leggendo - il desiderio del beneficio del dubbio. Diversamente dal "sospetto".
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Intuitiva! Ho aggiunto solo la virgola.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Credo si sia compreso che porterei con me la Sacra Bibbia, contenuta gelosamente in custodia chiusa da una zip e perché no, il mio secondo libro, e quello di mio figlio (Viaggi in Salita - Un anno in giro per il mondo passando per i tetti), se avessi la possibilità di portarne altri.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo, senza alcun dubbio
