Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Abito in questo paese della Bassa (in qualche modo il protagonista della mia scrittura) da sempre, dunque vengo da dove sono, qui ho studiato e insegnato, e ancora non ho smesso, se pure in pensione.
Il mio primo racconto, IV elementare: Avventure nella foresta vergine d'America, venne pubblicato sul giornalino scolastico provinciale. Sorrido ancora nel pensarci... una vita fa.
Ho da sempre sognato di fare la scrittrice, ma la cosa non è andata mai oltre il sogno: è rimasta come una vecchia fantasia dell’infanzia. L’impegno nella scuola, nel sociale, nella politica e nelle grandi lotte che hanno caratterizzato i momenti storici che ho vissuto, me ne hanno allontanata, quasi scordandomene.
Ora mi ritengo semplicemente una che scrive e che cerca di “attaccare” questa passione attraverso i laboratori di scrittura autobiografica e narrativa che attivo da che ho compiuto i numerosi e più che fertili percorsi all’interno della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Capita, in qualunque momento della giornata, che un'immagine, una sensazione, una parola emergano e mi sorprendano. Allora, se ho un qualunque pezzetto di carta, me lo annoto e poi, chissà! può capitare che prenda posto in un racconto.
Ma, quando la luce del giorno si attenua e cede pian piano il passo al primo crepuscolo, e qualunque luogo io abiti in quel momento diventa più accogliente, ecco, quello è il momento che preferisco e che amo. Così quando scrivo, scrivo, quando leggo, leggo, quando ascolto musica, ascolto...
Va da sé che l’estate, prepotente di luce e di calore, non mi è propriamente propizia.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo con interesse gli autori contemporanei, ma per me il contemporaneo è quello che perdura e sempre ti sa parlare, dunque decisamente Calvino. Italo Calvino è quello che ritorna sempre
Perché è nata la sua opera?
Sicuramente non perché da bambina sognavo di diventare scrittrice, ma per un seguito di fortuiti e fortunati eventi. Dopo la pensione ho iniziato a frequentare la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, la LUA, e, a partire da quell’esperienza meravigliosa e che consiglio a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a sé stessi attraverso la parola, ho iniziato a scrivere. La mia autobiografia è stata il mio primo “libro”.
Ora, senza voler ripercorrere tutte le tappe, a conclusione di uno dei corsi, “Mimesis”, si doveva produrre un racconto che coniugasse la materia del vissuto con quella dell’immaginazione. Questa mia scrittura è nata lì, tanto tempo fa. Poi ha tentato più volte da uscire dal cassetto. La prendevo in mano e la riponevo, e poi ancora, fino a quando il pendolo non si è fermato e ho capito il senso che aveva per me la sua pubblicazione, un modo per far pace con il mio paese.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La lettura mi è sempre stata compagna. Sono stata una lettrice curiosa e vorace specie nel periodo dell’adolescenza e oltre, durante gli anni dell’università, frequentando i più diversi generi letterari.
La presenza nel paese di una Biblioteca importante e attiva, vitale per l’apporto di numerose intelligenze e competenze, mi ha sicuramente stimolato, al punto, che, ai tempi, ho fatto parte del Comitato di Gestione della stessa.
La lettura inoltre ha sempre accompagnato il mio lavoro di insegnante (...non si può insegnare 1 se non si sa almeno 100) di scuola media, una scuola fantastica sia per le età che sono chiamate in causa, sia per la grande possibilità di entrare in gioco con gli stessi programmi. Ho immaginato e, con un gruppo di persone fantastiche, realizzato il concorso di lettura per ragazzi “Un libro per la testa” che, nato nel 1992, dura ancora adesso con la partecipazione di scuole anche della Sicilia e della Svizzera e la presenza di classi, più di cento quest’anno, e migliaia di studenti, a volerli contare negli anni. Sì, ne vado parecchio fiera!
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Direi le due cose assieme. Anche chi scrive di fantascienza o di fantasy non può se non riferirsi a dati di realtà. È la vita che nutre l’immaginazione e l’immaginario. Nello stesso tempo la scrittura è un modo per e-vadere, uscir fuori, porsi in un’altra prospettiva e vivere il mondo in un altro modo.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Francamente non lo so. C’è tanto, c’è tutto, c’è niente. La materia è data dalla vita, il materiale è la selezione, la parola è la trasformazione che induce nel momento della scrittura.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Alla base sono grata a tutta l’esperienza fatta all’interno della LUA perché mi ha, per così dire, rimesso la penna in mano.
E poi, e alla grande, il piccolo gruppo di scriventi che scambia parole con parole, emozioni con emozioni, risate con risate, e via e via…
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Un paio di persone amiche e mio marito.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero che il futuro della scrittura sia la scrittura e che non finisca la materialità dello scrivere personale con carta e penna, spero che a scuola ragazzini e ragazzine continuino a mandarsi bigliettini e che l’impero dei social diventi meno prepotente.
Penso che la lettura tramite ebook possa essere senz’altro comoda, ma non sostitutiva della lettura su carta. Sempre ritorno alla materialità, al corpo scrivente e leggente perfino per i diversi suoni che suscita.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace la radio. Da bambina mi perdevo nell’ascoltare le letture per ragazzi, specialmente quelle di avventura.
Ancora oggi mi diverte, se capita, ascoltare letture di questo tipo e ho riscoperto quell’antico piacere.
Ovvio che, anche in questo caso, non possono essere sostitutive della lettura personale che possiede i suoi ritmi, i suoi tempi, le proprie sonorità: un libro mi appartiene completamente solo in questo modo.
