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31 Ott
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Interviste all'autore - Patrizia Notari

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Ho iniziato da poco, non ci avevo mai pensato. È stato un attimo o come dicono in tanti, una necessità, un' urgenza, una liberazione. Scrivere è guardarmi dentro e avere il coraggio di fare entrare gli altri, mettermi a nudo. Credo che scrivere porti a toccare tutte le emozioni, per me sicuramente è entusiasmo, desiderio, passione e perché no, divertimento.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Questo libro parla di un momento molto delicato della mia vita. Una chat ha permesso di ricostruire il mio passato, di trovare risposte a domande troppo tempo lasciate in un cassetto. Ho ritrovato mio padre dopo quasi cinquant'anni e ho conosciuto una persona che è riuscita in poco tempo a farmi cambiare visione delle cose e delle persone, un'amica, una sorella di cui non potrei più fare a meno, una persona che stavo aspettando.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

È stato un viaggio tra le emozioni è stata sorpresa, paura, timore. È stata inquietudine e solitudine. È stata tristezza e nostalgia. È stata accettazione, perdono. Ho perdonato, non per giustificare, ma per riconoscere, per dissolvere rancori, amarezza, rabbia. Ha significato ridisegnare la mia vita per poter gioire del presente.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

È stata una scelta anche un po' banale, ma non avrebbe potuto essere altrimenti. La canzone di Giorgia "Gocce di memoria" dice: "siamo gocce di un passato che non può più tornare, questo tempo ci ha tradito è inafferrabile ". Abbiamo ritrovato le nostre vite in questo testo, il titolo non poteva che essere questo.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Isabelle Allende. Una donna che scrive di donne, capace di emozionarmi sempre trascinandomi dentro le storie.



6. Ebook o cartaceo?

Cartaceo tradizionale, da tenere poi con me. Credo che il cartaceo avrà ancora parecchi anni di vita. Sono già troppo datata per gli ebook, ma non mi dispiacciono i cambiamenti.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho intrapreso la carriera di scrittore, non mi sento proprio così, anche se ora non mi dispiace farlo. È stato voler comunicare i miei pensieri più intimi alle persone a me più vicine, in altro modo non sarei riuscita a farlo.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea è quella di unire due momenti o periodi particolari della vita di due sorelle per concretizzare un pensiero, un progetto, un sogno... riuscire ad acquistare una macchina incubatrice da donare al reparto di neonatologia dell'ospedale Gaslini di Genova, reparto dove mia nipote è stata ricoverata per sei mesi. L'idea è quella di dare un senso al nostro incontro, al nostro esserci trovate, al nostro viverci. Io ho tentato di fare la mia parte, lei sta sistemando la sua. Poi vedremo dove riusciremo ad arrivare.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Una grandissima emozione, una bella soddisfazione.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mia sorella ovviamente. Siamo protagoniste entrambe...e poi senza lei tutto questo non sarebbe successo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Rimango sempre sul tradizionale. Trovo però ok gli audiolibri di poesie. La poesia narrata, interpretata mi piace.  

 

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Venerdì, 31 Ottobre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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