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27 Ott
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Intervista all'autore - Giovanna Di Dio

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata a Bentivoglio, un paese in provincia di Bologna, da genitori siciliani. All'età di un anno ci siamo trasferiti a Firenze perché mio padre aveva trovato qui un buon lavoro. Da allora sono nati altri tre figli. Sono cresciuta in un quartiere di case popolari alla periferia di Firenze dove vivevano quasi tutti meridionali e per questo mal visto. Adesso questo è diventato uno dei quartieri più verdi, più belli e più richiesti della città.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

A parte il mio? Avrei tanti libri da consigliare ma quelli che mi sono piaciuti e forse hanno influenzato le altre letture sono stati "Piccole donne" di Louisa May Alcott e "Cime tempestose" di Emily Bronte. Come ben vedete le autrici sono donne e lo stesso i personaggi principali. Anche nel mio libro spiccano molto i personaggi femminili.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?

Non conosco l'ebook. Leggo solo libri cartacei ma conosco tante persone che lo usano e si trovano benissimo quindi non posso certo parlarne male.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

La lettura è stato un colpo di fulmine, la scrittura no. La scrittura è un amore ponderato che ti nasce dentro e piano piano si sviluppa portandoti inesorabilmente a posizionarti davanti a un pc o davanti a un quaderno e obbligandoti a scrivere tutto l'amore che porti nel cuore e nella pancia.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Ciò che principalmente mi ha spinto a scrivere questo libro è sicuramente l'amore per la lettura. Cominciato come libro storico nei corsi degli anni è diventato un fantasy e questo grazie a Tolkien e a "Il signore degli anelli". Dopo aver scritto il primo volume e aver sentito i commenti dei lettori (pochi, devo dire la verità) mi sono decisa a scrivere il seguito. Secondo me e secondo tutti quelli che lo hanno letto il secondo volume è piaciuto molto più del primo.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Al lettore che leggerà "La terra delle Aquile" arriverà senz'altro il messaggio di amicizia, complicità e lealtà tra amici sia umani che animali.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ho cominciato a scrivere all'età di dodici anni, dopo che riponevo il libro appena letto. Il libro che cominciai all'epoca era lo stesso che ho appena pubblicato. Ho cominciato con la vecchia macchina per scrivere. L'ambiente era diverso ma i personaggi sempre i soliti. Riposto nel cassetto l'ho ritirato fuori a quindici anni per riporlo nuovamente nel cassetto e ritirarlo fuori dopo venti anni. L'ultima volta mi sono detta :"O lo finisco e cerco di pubblicarlo o lo getto nel cestino". Ho cambiato ambientazione e titolo e l’ho portato a termine.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Si, esiste. Dopo aver scritto la bozza e averlo fatto leggere a qualche amico/a la prima cosa che tutti hanno detto è stata: molto carino ma questo lo vedo meglio come film! Mi ha fatto piacere il fatto che tutti, senza essersi messi d'accordo, abbiano detto le stesse identiche parole; quindi sono sicura che lo abbiano realmente letto!!!



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Un sacco di volte. Ha rischiato veramente di finire in un cestino. Cominciato trenta anni fa pensate a quante volte ci è andato vicino.



10. Il suo autore del passato preferito?

Emily Bronte, Alexandre Dumas, Tolkien.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Se serve per le persone che hanno problemi di lettura assolutamente d'accordo.  

 

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Lunedì, 27 Ottobre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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