Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho 24 anni e frequento il primo anno della laurea magistrale, percorso che ho scelto con convinzione per approfondire le mie passioni più autentiche:
la psicologia e la criminologia. Sono una persona curiosa, riflessiva e motivata a comprendere a fondo il comportamento umano, soprattutto nei suoi aspetti più complessi e meno esplorati. Mi affascina il modo in cui mente, emozioni e contesto sociale si intrecciano nel determinare le scelte individuali — e per questo cerco di coniugare lo studio teorico con un interesse concreto per i fenomeni psicologici e criminali. Punto a costruire un percorso che unisca rigore scientifico e sensibilità umana, con l’obiettivo di contribuire, un giorno, a una società più consapevole, giusta e sicura.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso della giornata in cui scrivo abitualmente, ma generalmente riesco a concentrarmi meglio nel pomeriggio, che è anche il momento in cui ho più tempo libero. Questo mi permette di dedicarmi con maggiore attenzione e tranquillità alle mie attività di scrittura o di studio.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è il risultato di uno studio approfondito sull’argomento, frutto anche del percorso di ricerca condotto durante la mia tesi di laurea triennale, conseguita nel 2024 a Napoli.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Essendo nata originariamente come tesi di laurea, la mia opera ha suscitato l’interesse di molte persone che, spinte dalla curiosità, hanno voluto leggerla.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo credo di sì: con il continuo progresso della tecnologia e l’evoluzione dei tempi, è inevitabile che cambi anche il modo di percepire il libro e, di conseguenza, il modo in cui si vive la lettura.
