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11 Feb
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Intervista all'autore - Gabriele Palumbo -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto ad Albenga, i primi passi nel mondo del lavoro li ho fatti nella caffetteria di famiglia.
Finite le scuole superiori ho iniziato a spostarmi in giro per il bel paese, studiando e lavorando sempre nel mondo bar.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei le biografie di idoli sportivi, essendo un appassionato di boxe, ho letto di molti pugili.
Oppure educazione siberiana, vedere realtà diverse aiuta ad avere anche ottiche diverse sulla vita in generale.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Penso che il cartaceo non morirà mai, mi auguro che le industrie sviluppino migliori metodi di riciclaggio della carta e la sua produzione.
Non vedo di cattivo occhio l'eBook è un’altra forma di libro, porta nuove forme di condivisione e comunicazione.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un' attrazione ponderata che ha preso forma da poco, durante la pandemia per l'esattezza. Un’attrazione che continua, con il desiderio di pubblicare anche altri libri, spero di pubblicare una trilogia e magari qualcosa, in collaborazione con altri artisti.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Mi ha spinto la voglia di condivisione. Penso che condividere la propria ottica sia fondamentale, tanto quanto ascoltare la visione altrui.
l'intento è anche quello di intrattenere ed emozionare il lettore/bevitore nel mio caso.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è bevete bene, il rito del bere spesso viene demonizzato a causa di esagerazioni e consumi inadeguati. Attraverso il mio libro si legge e si beve come una storia faccia diventare celebre un drink e viceversa.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho preso coscienza della scrittura nell'arco del tempo.
Prima da lettore ho vissuto i libri in maniera un po’ più statica, da quando ho iniziato quest'avventura da scrittore, ho preso molta più consapevolezza su svariate tematiche.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si, ho avuto un periodo buio legato alla mia vita privata, quel periodo lo ricordo volentieri. Lì ho trovato la particolare voglia di scrivere, lasciare un segno con un mio nuovo pensiero.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Si, ho pensato di arrendermi e mollare ma non è successo. Spesso la paura di fallire ci spinge alla resa. È fondamentale avere fede in sé stessi e un piano di realizzazione.
 
Il suo autore del passato preferito?
Non ho un autore in particolare, ho solo delle opere che ho visto e letto su vari aspetti.
Se dovessi citarne uno contemporaneo direi Nicolai Lilin.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Nuove frontiere vogliono dire nuove opportunità di condivisione e scoperta.
Penso che l'audiolibro sia una nuova occasione per far arrivare i libri, anche a chi non ha tempo di leggere, o a chi è semplicemente pigro.
 

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