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14 Gen
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Intervista all'autore - Sara Romanello -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è evadere.
Evadere dalla vita, dal lavoro, dagli impegni famigliari e doveri.
Scrivere è un po’ come sognare ad occhi aperti e immergersi in un mondo nuovo e vivere un po’ un’altra vita.
Almeno per me, e come se sentissi l’esigenza di vestire i panni dei personaggi che scrivo, che poi comunque gli regalo parte di ciò che sono.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ho giocato tanto di fantasia, non lo nego. Anche se mi son lasciata trasportare dalle emozioni, ho comunque regalato alle protagoniste parte del mio carattere e modi di pensare. Di reale posso affermare di aver realmente usato il mio gatto, gettandolo nel racconto come parte integrante della trama!
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una sfida.
Entrare nella testa di due donne: elaborarne paure, ansie ed emozioni è stato divertente e anche difficile. Provengono poi da ambientazioni, età e contesto sociale differente e farle incastrare tra loro è stata una sfida!
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È stato difficile, avrò cambiato quel titolo minimo un paio di volte.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me Nicholas Sparks, dato che è uno dei pochi scrittori (se non l’unico) che riesce a farmi leggere un libro dall' inizio alla fine.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo: il profumo di un libro è insostituibile.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non c’è stato un momento particolare dove ho deciso di voler provare a scrivere un libro; è una cosa che è nato piano piano, elaborando un po’ per volta un’idea e cercando di metterla su un foglio alla meglio.
Ho cominciato con piccole frasi, piccoli dialoghi e vedendo il beneficio che ne traevo ho iniziato ad elaborare una storia.
Mi son trovato poi a sentirmi come se qualcuno mi dettasse cosa dire, cosa descrivere e una volta terminato mi son sentita appagata.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Mi ritengo una persona alla quale piace sperimentare qualcosa di nuovo: in un momento dove cercavo un’idea per poter abbozzare una nuova trama chiacchierando con un’amica, ho espresso il mio desiderio di provare a scrivere un romanzo rosa ma al femminile. Mi son detta: perché no? Di rosa “normali” ce ne sono così tanti!
Lei mi ha sostenuto, e anzi ha trovato l’idea originale invogliandomi nel tentare di estrarre qualche buona idea.
Son partita con le idee chiare, e mi stupisco di come la storia abbia preso vita da sola.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È qualcosa che non si può descrivere!
Quando finisci e arrivi a mettere il punto all’ultima parola senti dentro una sorta di euforia misto smarrimento.
Passi (almeno io) grand parte delle giornate a pensare come scrivere un dialogo, una frase: cancelli e riscrivi in continuazione.
Quando tutto finisce rimani fermo a pensare: - “ah ma ho finito sul serio?” E nella tua testa regna finalmente il silenzio.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sarà banale ma la mia prima lettrice è stata una totale sconosciuta su wattpad.
A mano a mano che caricavo i capitoli, lei era pronta ad aspettarli e con euforia mi incitava a continuare dato che riteneva la trama coinvolgente.
Lettrice che ringrazio con tutto il cuore.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe essere una soluzione per chi preferisce ascoltare anziché leggere.

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