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08 Ago
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Intervista all'autore - Giulio Salamiti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Ceppaloni (BN), dove i miei genitori si rifugiarono perché nel 1944 Benevento fu bombardata ripetutamente.
Di adozione casertano dall'età di 2 anni fino alla maggiore età ove ho vissuto e conosciuto moltissimi amici.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ce ne sono tanti, comunque consiglierei " La collezionista di sogni " di Valentina Bellucci. I ragazzi sono portati a sognare.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Oggi tutto è basato sull'informatica, sui videogiochi, sul digitale etc..etc.. I ragazzi sono quasi tutti provvisti di PC, tablet, cellulari, quindi avranno più attitudine di leggere in forma e-Book che in forma cartacea.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Potrebbe essere anche un colpo di fulmine, ma sicuramente un amore ponderato. Si decide di scrivere qualcosa, come per esempio una poesia, quando già nella mente senti di estrinsecare quello che il tuo cuore ti suggerisce in momenti particolari e magici. Io da ragazzo ero sensibile e le poesie mi piacevano molto, e ispirandomi alla natura, quando immaginavo un luogo, quasi fiabesco, come un bosco ricco di animali, scoiattoli, daini, uccelli, con rii e ruscelli, mi veniva spontaneo scrivere dei versi.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di far conoscere la bellezza della poesia a chi è sensibile d'animo.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In alcune mie poesie potrà trovare ciò che io ho voluto esprimere inerente alla società in cui viviamo. Molte sono le ingiustizie, molte sono le false verità in questo mondo che non ritrova più un suo equilibrio morale e umanitario.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, ho preso coscienza pian piano quando avevo 18 anni.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Nel momento in cui ho raggiunto un certo numero di poesie pronte ad essere elaborate come libro.

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