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27 Giu
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Intervista all'autore - Nadia Ricci -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura mi accompagna da anni ormai. A volte riesco ad esprimermi meglio tramite essa, posso scrivere tutto senza preoccuparmi, riguardarmi, trattenermi, posso sfogarmi, riflettere, arrivare alla soluzione dei problemi.
È una sorta di "art teraphy ", mi ha aiutato parecchio a liberare la mente, mi ha accompagnato in momenti più tristi e mi ha permesso di superarli autonomamente.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro ho raccontato un percorso reale, interessante e formativo.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest'opera ha significato il raggiungimento di un traguardo, essere stata diligente nell'aver svolto i compiti assegnati, una soddisfazione personale e un po' di stupore per il numero di pagine raggiunto, non credevo di arrivarci.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sè stessa per deciderlo tra varie alternative?
Sinceramente ci ho pensato, ho fantasticato, giocato con le parole ma non troppo. Ho optato per il semplice ma completo, riuscendo a racchiudere il tutto nel titolo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta vorrei con me più libri, almeno sarei sicura di non annoiarmi. Potendo scegliere il genere opterei per tutti i libri di "Harry Potter e del Signore degli anelli ". Sono Generi che mi permettono di viaggiare con la fantasia e di vivere avventure con i protagonisti.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho iniziato a scrivere nel 2017 nel tempo libero, ma non pensavo minimamente di intraprendere la carriera.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Premessa: non posso raccontarvi troppo, altrimenti effettuerò uno spoiler. Posso solo dire che è nato da un altro scopo, poi ho deciso di farne un romanzo, di pubblicarlo.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro è un’emozione unica, incredibile. È una soddisfazione personale, lasciare un proprio ricordo.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il libro è stato o il mio insegnante Ayurvedico o la direttrice/insegnante dell'Accademia "Dolce Armonia"
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ad essere sincera non ne sono abbastanza a conoscenza. Personalmente preferisco sfogliare e leggere i libri, ma devo dire che anche l'audiolibro non è male. Sono stata di recente a una presentazione di un libro e seguire, ascoltate la lettura è piacevole per tutti i target.

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