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20 Giu
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Intervista all'autore - Armando Gualdi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un divertimento, un gioco con il quale mischiare fantasia e realtà.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
I racconti contenuti in questo libro non sono solo frutto di fantasia, la scintilla che li ha fatti nascere proviene da situazioni, luoghi, conversazioni e incontri con persone realmente esistite. In poche parole l'ispirazione che mi ha portato a scrivere i miei racconti proviene dal mondo reale.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Un grande divertimento.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata immediata, estremamente semplice.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se dovessi mai ritrovarmi in un'isola deserta certamente porterei con me "Chiedi Alla Polvere" di John Fante.
 
Ebook o cartaceo?
Personalmente sono molto legato al cartaceo, ma ritengo che l'ebook sia uno strumento attraverso il quale scrittori ed editori possono raggiungere in modo più capillare ed immediato il pubblico."
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittore, scrivo per diletto, quando ne ho voglia e se ho qualcosa da raccontare. Ritengo che in assenza di una storia, un personaggio e di tutto ciò che può comporre un'opera, sia molto più piacevole un buon silenzio.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho sempre provato affetto per i miei personaggi, indipendentemente dalla loro natura, dai loro sentimenti e dalle loro azioni, quindi ho deciso di scegliere alcuni dei racconti e metterli insieme. Non saprei citare un aneddoto riguardo alla stesura dei miei testi, ma quando cominciai a sceglierli per comporre il libro, rileggendoli, mi accorsi che i temi, le vicende ed i personaggi che me ne avevano suggerito la scrittura, tutto sommato sono ancora attuali, nonostante siano trascorsi diversi anni dalla loro stesura e questo mi fa pensare che il tessuto sociale sul quale ciascuno di questi racconti si basa non sia cambiato.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per me è sempre stato come portare alla luce qualcosa di nascosto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona ad aver letto questi racconti è stata la mia compagna di vista.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che si tratti di un ottimo strumento.

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