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11 Giu
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intervista all'autore - Ettorina Bossi Finocchiaro -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Muggia in provincia di Trieste, i miei avi erano tutti provenienti dalle varie province dell'Impero asburgico...
quelli paterni dalla Croazia al tempo di Napoleone, e dai pastori rumeni fuggita all'invasione turca, parlavano tutti i vari dialetti nativi che assimilarono al dialetto istro veneto dell'Istria. Quelli materni provenivano dall'Austria e dall'antica Bucovina, A Trieste metà della popolazione ha gli avi che provengono dalle vecchie province dell'Impero asburgico.
Ho deciso di cimentarmi con la scrittura quando cominciai, già dalle scuole medie, ricevere complimenti per i miei componimenti.
All'età di 18 anni ricevetti il primo premio "Leone di Muggia" il concorso letterario che dura tuttora, Lasciai la scrittura quando, dopo sposata con un sottufficiale di finanza di mare, fummo trasferiti ad Ancona. I figli mi occuparono molto tempo e lascai perdere. Quando dopo dieci anni tornammo a Muggia, per un paio d'anni entrai in politica con l'allora Partito Repubblicano e dovendo scrivere qualche rimostranza alle giunte di di sinistra d'allora cominciai a collaborare con un giornaletto locale.
Così in seguito dopo aver avuto il primo premio al concorso di scrittura femminile "Città di Trieste" ho continuato ed ho riunito i racconti premiati e no nel mio primo libro pubblicato presso di voi, che ebbe molto successo.
La piacevole esperienza continua, nonostante l'età i cinque nipoti e un novello pronipote che ho avuto il piacere di seguire, visto che i genitori lavoravano. Oggi ho tanto tempo da dedicare alla mia occupazione preferita, in gioventù sognavo di fare la giornalista, ma bisognava andare a Urbino e noi eravamo ancora sotto gli americani nel Territorio Libero di Trieste, i grami tempi del dopoguerra non permisero che il sogno si avverasse.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nel pomeriggio riposandomi dai lavori di giardinaggio.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Claudio Magris, Antonio Scurati e gli scrittori locali. Amo soprattutto gli storici come Alessandro Barbero per letture impegnate, oltre a quelli famosi della letteratura austriaca. Per le letture distensive Ken Follet e i classici americani.
 
Perché è nata la sua opera?
In genere quando viaggio tengo dei brogliacci per annotare le cose che m'incuriosiscono.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Parecchio
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Il secondo caso
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto quello ciò che scrivo è l'immagine delle mie convinzioni umane, politiche, anche controcorrente della mia vita.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia nipote Beatrice, architetto ed esperta di PC, cosa che non sono riuscita a realizzare in pieno.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ho seri dubbi, tenere in mano un libro, ti da sicurezza, l'odore della carta, le pagine che scorrono e qualche sottolineatura ti fanno apprezzare il testo e quando vuoi puoi ripescare quello che cerchi dalle tua biblioteca personale.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Alla mia età è difficile adeguarsi ai tempi moderni, siamo quelli che sono sommersi di libri cartacei che ci tengono compagnia, e esultiamo quando possiamo aggiungere un nuovo testo alla nostra biblioteca personale.

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Sabato, 11 Giugno 2022 | di @BookSprint Edizioni