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03 Mag
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Intervista all'autore - Nicola Capobianco -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è tutto. È l’unico momento che riesco ad avere realmente con me stesso e in modo intenso. Liberarsi con le parole, interrogarsi, chiedersi chi realmente sei e chi vorresti essere è l’emozione piu unica che si possa provare.
Il dialogo e il confronto con sé stesso sono importantissimi per me.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente tutta la mia vita. È presente tutto il mio essere, tutto i miei conflitti interiori e tutti i pensieri, le emozioni, i sorrisi, le gioie, i pianti e il dolore che ho passato.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questa opera per me ha significato LIBERARSI, CRESCERE e IMPARARSI.
Mi ha messo in dialogo con la parte più intima di me stesso.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplicissima. Poesia in vita nasce appunto dalla voglia di poesia e dalla mia vita e nell’auspicio che queste mie parole possano prendere vita nei cuori degli altri.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me Vittorio Alfieri. Mio poeta preferito, un uomo che ha sempre creduto in sé stesso e che non si è mai arreso. “Volli, e volli sempre, fortissimamente volli”.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Il libro come oggetto è tutt’altra cosa.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una carriera di scrittore e nemmeno voglio essere definito tale. Sono solo un ragazzo che ama scrivere e spogliarsi e denudare le proprie emozioni.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nata nel tempo. Passando i giorni e crescendo le poesie ho deciso di metterle insieme in una raccolta. Ma è un progetto che ho sempre avuto nella testa e che ho sempre sognato di realizzarlo già da quando avevo 15 anni.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È stata la cosa più bella che mi è successa. Un’emozione unica vedere le proprie parole prendere VITA.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia ragazza. Sempre presente e sempre d’aiuto. La persona a cui dedico tutto questo lavoro, senza lei non sarebbe lo stesso.
 
 Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi sono mai cimentato, credo sia comunque una buona cosa ma consiglio comunque di leggere un libro e di sottoporsi agli audiolibro come aiuto.

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