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28 Apr
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Intervista all'autore - Annalisa Dell’Abate -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho voluto che la citazione di apertura del mio libro, fosse una frase di Victor Hugo: "Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona".
Credo che questa frase rappresenti tutto ciò che significa la scrittura per me. Mi piace, attraverso le parole, avere la sensazione di uscire dalla mia pelle, provare ad agire, pensare e vivere con i miei personaggi. Questo non vuol dire che consideri scrivere una evasione dalla realtà, ma più semplicemente un rendere tangibile i mondi che vivono nella mia mente. Scrivere è concretizzarli, offrendoli a chi possa amarli.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Probabilmente, l'importanza dei sentimenti e dei legami. Credo che essi siano fondamentali per la vita di ognuno e sono anche il perno portante del racconto.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La leggenda dei cuori di drago è stato un lavoro abbastanza complesso. volevo creare una trama ben strutturata e ho sviluppato la storia e le personalità di ogni personaggio, per rendere ogni cosa convincente, osservandola anche dall'esterno. Sono cresciuta accompagnata dal mondo fantasy e scrivere una saga di questo genere, per quanto faticoso, ha significato avvicinarmi alle penne di chi è riuscito a farmi sognare.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo ha creato non pochi problemi. Avrei voluto omaggiare uno dei miei scrittori preferiti, ma alla fine ho scelto di creare qualcosa che potesse far capire con immediatezza la direzione del romanzo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei la saga de Il Signore degli Anelli, senza dubbio alcuno, perché avrei la possibilità di leggere tanto, leggere bene ed immergermi nei mondi che amo visitare durante la lettura.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo, per un semplice legame sentimentale che tendo ad avere nei confronti delle copie tangibili, della ritualità, degli odori e delle sensazioni. In più il cartaceo invecchia, le pagine si stropicciano, si ingialliscano e sembra quasi che viva di pari passo con il suo proprietario.
Posseggo comunque una fornita libreria digitale, ottima per avere qualcosa da leggere anche quando non ho con me copie fisiche.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho intrapreso una carriera, sinceramente, credo più che altro di stare cercando di realizzare un sogno, cioè quello di portare la mia immaginazione nel cuore di qualcun altro.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il romanzo è nato quasi per caso, in maniera molto graduale, sinceramente. Sono arrivati prima i personaggi e man mano che loro si materializzavano attraverso la penna, la trama ha preso forma.
Credo di aver deciso definitivamente tutto il percorso della storia, solo quando ho visualizzato ogni suo personaggio.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
tenere tra le mani, per la prima volta, una copia del mio romanzo è stato molto più che gratificante, forse una delle più grandi gioie che abbia mai provato. allo stesso tempo mi sono sentita orgogliosa per tutto il lavoro che c'è e ci sarà dietro ad ogni volume della saga.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona alla quale ho deciso di mostrare il mio lavoro è stato mio figlio, appassionato quanto me di Fantasy. è stato proprio lui a spronarmi, convincendomi a cercare la strada per la pubblicazione.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è, secondo me, un efficace sistema per avvicinare un pubblico più vasto al mondo dei romanzi, permettendo di dedicarsi alla narrativa nei momenti in cui non si avrebbe materialmente la possibilità di leggere.

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