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28 Mar
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Intervista all'autore - Vojsava Zagali -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho cominciato a scrivere poesie che ero una bambina. Mi ricordo ancora oggi quando la maestra mi metteva a recitarle davanti alla classe.
I semplici versi da bambina, nel crescere, si sono trasformati in un compagno di viaggio a cui confidavo angoli nascosti della mia anima. Mi sorprendevano mentre studiavo per gli esami universitari e si mischiavano con le formule di matematica o della chimica. Mi aiutavano a evadere la realtà difficile e cruda dell'Albania della dittatura.
Dopo una pausa di circa vent'anni, ho ripreso a scrivere direttamente in lingua italiana. Il mio linguaggio è semplice, quello di una persona che non ha bisogno di sofisticare il pensiero. Mettere in fila i sentimenti e le emozioni con tutto le loro colorazioni mi aiuta ad andare avanti ed esprimere meglio l'amore, la delusione, la rabbia o il disapprovo. Non sono indifferente a quello che succede nel mondo, quindi dico la mia anche tramite la scrittura.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tanto direi. Forse ho scritto in versi un cammino che non è solo il mio, ma della mia generazione, di persone che per vari motivi hanno dovuto lasciare la propria patria e hanno costruito una nuova altrove.
Non è stato facile imparare ad esprimersi in un'altra lingua. Ma se l'amore scatta, la lingua d'adozione ti dona un’immensità di lettere e di suoni che tu senti dentro il tuo essere e quando tutto questo vuoi condividere con gli altri, ecco che poi prende forma la poesia o il racconto.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me questo libro è stato una via di fuga. Durante questo periodo ho vissuto il dolore nel vedere mia madre anziana dipendere da me in tutto e per tutto. Perdere la vista, perdere i ricordi, perdere luce e perdere pian piano la parola. Poi a tutto questo è aggiunto la pandemia che ha causato un enorme sofferenza a tutta l'umanità. Una poesia è stata dedicata proprio agli anziani, alla loro scomparsa e con loro della memoria e della parte tenera della società.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è venuta in maniera spontanea e credo rappresenta un po' il contenuto del libro, la sua semplicità.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Oggigiorno si legge poco e male. Direi che ogni libro porta un valore e come tale non bisogna trovarsi isolati per leggere. Personalmente ogni volta che posso, alle persone care e non, regalo un libro. Se è il mio, regalo anche una parte di me.
 
Ebook o cartaceo?
Senza nulla togliere alla tecnologia, e sono una che abbraccia il progresso, quello elettronico compreso, personalmente sono per quello cartaceo. Amo l'odore della carta e bagnare il dito con la saliva per cambiare pagina.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non mi sento una scrittrice, ma semplicemente una che ama scrivere il suo pensiero e lasciare delle testimonianze del proprio cammino.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro ha sorpreso me. Mi ha svegliato ricordi dell'infanzia ed ha portato ai miei giorni di oggi le persone a me care che non ci sono più.
Quello delle mele cotogne e proprio vero. Una collega, dopo aver raccolto dai suoi alberi una cesta piena, le porta al lavoro assieme a dei melograni. Ho fatto della marmellata meravigliosa che ovviamente è finita e dei versi che sto proponendo con questo libro.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un enorme emozione. Il libro è come un figlio, e come quando partorisci e prendi tra le braccia la tua creatura che è uscita dalla tua anima.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio figlio al quale ho affidato la correzione di alcune scritture.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È fantastica! Cucinare o stirare e sentire qualcuno che legge per te oppure guidare avendo della compagnia di una voce che legge per te, non ha prezzo.

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