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24 Mar
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Intervista all'autore - Emanuela Molaschi -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Sant'Angelo Lodigiano e cresciuta a Lodi.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei uno del ciclo di Stravaganza. Non sono sempre facili da trovare, consiglio di cercarli su Amazon. Sono fantasy storico e i protagonisti sono personaggi coetanei che non sembrano avere molte possibilità, ma invece...
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'ebook ha molti lati positivi, ma sono cresciuta coi libri cartacei e li preferisco. Preferisco libri scritti in grande, stampa a caratteri grandi, o audiolibri
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
I miei mi hanno fatta crescere con musica e libri. Mi raccontavano storie. Io volevo essere come mia mamma che raccontava molte storie e mi impegnavo. Piano, piano sono riuscita a scrivere storie. Mio papà mi ha convinta stressandomi a pubblicare e, dal 2008, scrivo e pubblico, scrivo e metto da parte, scrivo e carico su piattaforme self. Avendo una vita difficile, ho dovuto fermarmi a lungo. Ho capito che il mondo dell'editoria è vivacissimo e cambia anche da un anno all'altro.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Voglio che le persone capiscano cosa provo ogni giorno. Avevo fatto una prova con un altro libro, ma la gente doveva capire di più, non mi è bastato cambiare quello, ho scritto un'altra storia, aggiornata. Ho scritto una nuova avventura per Kit e Lea che, in questa storia, si chiama Laura. Volevo che le persone capissero il bisogno di chi vive come me di avere compagnia, affetto, fiducia... una vita normale.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
I messaggi sono tanti, come i temi fondamentali nascosti. Spero che il lettore possa credere sempre, avere speranza e raggiungere i suoi obiettivi, anche in modo diverso. Spero che impari il perdono, la redenzione, la pietà, l'amicizia vera e l'amore vero in tutte le sue forme.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho detto prima la scrittura c'è sempre stata. Prima per essere mia mamma, il mio desiderio più profondo da piccola, poi è diventata altro. Ora è l'unico lavoro che ho e spero che le persone possano apprezzare la caparbietà con cui cerco di avere una vita normale e premiarmi acquistando e consigliando a chi può interessare il libro. Sono sicura, perché qualcuno lo ha già letto, che gli farà bene all'anima e scopriranno anche qualcosa sui miei studi che svelo subito, prima che inizi il libro.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ci sono stati dei momenti in cui ho riso. In alcuni momenti mi sono stupita delle idee che ho avuto. Mi è piaciuto poter modificare le bozze aggiungendo e togliendo qualcosa. Quando sono riuscita a estrapolare la speranza dalla canzone che mi aveva ispirata e sono riuscita a trasformarla in un personaggio e adattarla a diverse situazioni, quindi di fatto sono più speranze e quindi tanti personaggi, ero euforica. Ero riuscita a dare il senso che volevo ad una parte del libro importantissima.
La scena di Hakan preoccupato per Laura ferita è nata in una notte terribile, era un po' diversa, ma mi aveva emozionata. Avevo sentito le emozioni dei personaggi come se fossi io a viverle. Mi è piaciuto scriverla, cercando di ricreare quella atmosfera, sapendo che sarebbe andato tutto bene. Ho rievocato una soddisfazione personale: riuscire a fare il ponte, il passo di danza.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Di solito lo penso spesso, con questo meno, ma c'è stato un punto in cui ero davvero in difficoltà. Era difficile inventare il passato di Hakan, ma poi mi sono ispirata a due cose e ci ho aggiunto, in correzione di bozze alcuni dettagli. Il fatto di spiegare la sua terribile infanzia e che, dopo la scuola, si era trovato perso, era importante per far capire ai lettori che a volte davvero uno non trova la strada. Non sempre si incontrano le persone giuste. Il miracolo di Natale, però avviene grazie all'incontro con Laura che lo comprende e gli mostra la strada giusta. E' stato commuovente pensare alla madre di Hakan , potenzialmente depressa o con malattie simili, anche se per delicatezza nel libro non viene specificato, lottare per salvare suo figlio anche a costo della vita. Avevo le scene davanti agli occhi.
 
Il suo autore del passato preferito?
C.S. Levis e Lemony Snicket con cui condivido alcune cose.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una cosa bellissima, utile a chi ha problemi di vario tipo. Avvicina alla buona lettura, interpretazione e dizione. Aiuta i genitori stanchi a dare libri ai figli, a chi ha poco tempo ma vuole leggere. In viaggio, in casa, ovunque, un audiolibro può accompagnarti e no, non è solo per chi è malato e non riesce a leggere. Il libro tradizionale e l'audiolibro sono i due modi migliori per entrare nelle storie.

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Giovedì, 24 Marzo 2022 | di @BookSprint Edizioni