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14 Feb
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Intervista all'autore - Franco Marchitiello -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a La Maddalena (Ss), ma la mia infanzia, e parte dell'adolescenza, le ho trascorse a Napoli. A quindici anni, per la perdita di mio padre, sono ritornato nel luogo di nascita, dove sono rimasto sino ai ventisette anni, escludendo una "parentesi" romana di un anno.
Trasferitomi a Macomer, (Nu) per motivi "sentimentali", più che cinquantenne, di comune accordo con mia moglie, ci siamo traferiti alcuni chilometri più a sud, e precisamente a Ghilarza (Or), dove dovrei fermarmi definitivamente (ma... mai dire mai).
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Uno su tutti "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Se oggi mi "vanto" di essere tollerante (tranne che verso i cretini) e a non discriminare nessuno per razza, colore della pelle, religione e preferenze sessuali ( e ciò non per ragioni di correttezza politica) lo devo a tale libro, letto all'età di undici anni.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente, in nessun modo rinuncerò mai allo sfogliare le pagine, al fruscio della carta e allo sfiorare il dorso dei miei libri allineati sugli scaffali. Nonostante ciò, sono dell'avviso che, in qualsiasi modo, leggere sia sempre un fatto positivo. Di conseguenza, meglio leggere un eBook che niente.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ponderato... sino a un certo punto. Negli anni del corso di studi che mi ha portato a conseguire il diploma magistrale, mai sono sceso sotto l'otto nei compiti in classe di italiano. Quindi, la predisposizione certamente c'era. Ma il dedicarmici, molto più tardi nel corso degli anni, è stato un fatto non "pensato", E' stato quasi come se, tutto ciò che avevo letto, avesse necessità di fuoriuscire allo scopo di darsi una vita propria ed autonoma.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto, in precedenza, tanto altro. Testi che restano incompiuti o chiusi in fondo a un "cassetto" (in realtà nell'hard disk). Scritti che esprimevano (volevano esprimere) le mie idee, i miei valori, i miei, piccoli e medi, drammi, la fatica del vivere in questo tempo.
Ma non si può sfuggire alla propria natura. Pur considerandomi una persona seria, tuttavia mai sono stato "serioso". Sempre pronto alla risata, alla battuta ironica - e soprattutto autoironica - ho, sia pure dopo molto tempo, capito che il (poco) meglio di me lo avrei dato seguendo la mia vera natura.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Messaggio? Non sono un tuttologo o un apprendista maître à penser. Non ho messaggi da inviare al lettore, ad esclusione di divertirsi, se ci riescono, come mi sono divertito io nello scriverlo. In quanto alle idee dei personaggi. Be'... quelle sono tutte loro. Io non c'entro niente
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mai sognato di scrivere. Volevo diventare un grande calciatore, in seguito una rock star, poi un politico infine una persona saggia. Non sono diventato nulla di tutto ciò. Avendone preso atto, ho fatto l'inventario di ciò che valevo, scoprendo che la cosa meno peggio che sapevo fare era lo scrivere. Quindi... detto fatto.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Chiaramente, ho mutuato i personaggi degli studenti e degli altri insegnanti da, alcune, caratteristiche di persone reali. La cosa curiosa, ma poi non tanto, è che diverse volte le diatribe o le esternazioni fra i personaggi, anticipavano la realtà.
Oppure ribaltandola, come nel caso delle due amiche, Lucia e Teresina (nella realtà sorelle), tutto tranne che amiche.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Perché, come detto, scriverlo mi ha divertito. E lo dimostra che questo è l'unico testo che ho proposto per la pubblicazione.
 
Il suo autore del passato preferito?
E come si fa a sceglierne uno fra Hugo; Tolstoj; Hasek; Wodehouse; Stendhal, Manzoni? Questi sono i miei preferiti. Se poi si vuole sapere quali sono coloro, oltre la Harper Lee, che hanno inciso maggiormente sul mio vivere, allora non posso che citare Shakespeare per aver elaborato la mappa delle umane passioni, e Leopardi per avere aperto gli occhi a coloro che volevano, e vogliono, aprirli.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Vale ciò che ho affermato per gli eBook. Assimilare un testo è positivo, qualsiasi sia il modo o la forma con cui lo si fa

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