Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
01 Dic
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Enza Scalisi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Non credo che la mia vita possa essere interessante. Né mi considero una scrittrice professionista.
Mi piace scrivere, un evento, uno spettacolo, un libro, tutto ciò che suscita una riflessione, un pensiero preverbale, diventa pensiero compiuto quando "indossa la parola."
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento programmato. Ho bisogno di una suggestione.

 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi manca tanto Umberto Eco. E anche Javier Marias mi pare non abbia scritto altro dopo Berta Isla. Non vorrei vare un'arida lunga elencazione.
Comunque ci sono i classici, sempre contemporanei.
 
Perché è nata la sua opera?
La storia di una ragazza, istigata al suicidio, gettandosi sotto un treno, per il "disonore" di una gravidanza fuori dal matrimonio, ha determinato in me il desiderio di un riscatto e di una vendetta postuma. Perché la memoria e le parole sono catartiche.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Mio padre considerava la lettura un dovere. La domanda a fine giornata era: "quante pagine? Mia madre era una lettrice appassionata. Sul suo comodino il posto d'onore era riservato alla Bibbia, al Corano e alla Divina Commedia.
Era sottinteso che per scrivere era necessario aver letto molto.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per raccontare la realtà, interpretarla, sublimarla in una sorta di universalità
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ritengo di essere quello che scrivo.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Forse la mia famiglia. Ma quando urge scrivere qualunque stimolo è valido.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no. Il libro cartaceo ha una consistenza, un profumo, una sensualità tattile.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace leggere in silenzio

Acquista il Libro sul nostro ecommerce