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01 Dic
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Intervista all'autore - Paolo Chionio -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Siena in una vecchia e bellissima casa subito fuori le mura. Negli anni cinquanta ho studiato poco e male a Torino presso i miei Zii paterni. Ho incominciato a scrivere in giovane età per mio esclusivo diletto stimolato dalle letture fatte (Hemingway, Melville, Thomas Mann Italo Calvino ecc.) Come lavori ho fatto di tutto: pittore decoratore di oggetti, distributore di libri, antiquario, E da ultimo guardano notturno in una scuderia (forse il lavoro più bello della mia vita.) Quando ormai anziano sono arrivato a Pari in Maremma ho avuto in dono il primo computer. Affascinato dalla facilità con cui si può scrivere con quello strumento ho ripreso e riscritto modificando e ampliando tutto quello che avevo scritto prima e ho continuato a scrivere storie, racconti e romanzi fino ad oggi. Pubblicato pochissimo perché pubblicare costa troppo per le mie tasche.

 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Soprattutto al mattino ma poi anche durante il giorno, quando mi viene in mente qualcosa. Non programmo mai in anticipo quello che scrivo e quando inizio una storia raramente so come andrà a finire. Le idee mi vengono via via e una tira l'altra.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ian McEwan e per l'Italia Goffredo Parise e Andrea De Carlo.
 
Perché è nata la sua opera?
Senza perché.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Io mi sono formato negli anni della rinascita italiana dopo guerra e l'ambiente di amici che ho frequentato era particolarmente stimolante.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per illustrare a chi legge la realtà come la vedo io.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. Anche se le storie che scrivo sono fantasie c'è sempre qualcosa di autobiografico.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Me stesso.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I miei amici sono stati i primi lettori e quasi gli unici.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Un mondo che mi è del tutto ignoto.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non posso pensare nulla perché è una cosa che non conosco.
 
 
 
 

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Mercoledì, 01 Dicembre 2021 | di @BookSprint Edizioni