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20 Nov
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Intervista all'autore - Edoardo Ruggeri -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono romano, cresciuto a Roma da famiglia non romana. mio padre di Brescia e mia madre di Campobasso. Famiglia di ceto medio che mi ha trasmesso i valori di cui faccio mantra nella vita come amore, amicizia e lavoro.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Parto dal presupposto che sono un amante delle biografie. Mi piace scavare nelle vite di personaggi che hanno fatto la storia e capire come hanno perseguito la via del successo o comunque la via della resilienza. Ad ogni modo se dovessi scegliere un autore che mi ha attirato nella lettura in modo coinvolgente sceglierei Bukowski per la sua schiettezza, fluidità e passione. Probabilmente il suo libro "scrivo poesie per portarmi a letto le ragazze".
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’e-book?
Penso che sia un peccato. Il libro con le sue pagine i suoi odori e le sue crepe è paragonabile ad una fotografia. Invecchia e racconta una storia tutta sua. La perdita del cartaceo porta la perdita di tradizione, di scambio e di ricordo penso che sia un controsenso sul vero messaggio che vuole apportare ovvero il tramandarsi della conoscenza.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è sempre stata una vocina dentro la testa che nel corso del tempo si è fatta sempre più insistente. L'esplosione è avvenuta durante il lockdown dove l'esigenza di tirar fuori è stato inarrestabile.
scrivere è sviscerare, rende più leggeri.
Scrivere è guardarsi dentro e mettere nero su bianco tutte le nostre paure o pensieri che vogliamo sotterrare. Come spesso consiglio a chi me lo chiede scrivere aiuta a capire meglio se stessi.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo progetto è nato dall'esigenza di dare un senso a tutte le cose che ho scritto negli anni sulle note del telefono durante le ore ed i momenti più assurdi delle mie giornate. È stato un percorso lento e sereno. Scrivere non per dovere ma per esigenza. Quando ho capito che le poesie erano diventate di un numero elevato mi sono detto di provare a raccoglierle per non perderle e ricordarle al me di un domani.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio che voglio trasmettere è quello di essere sé stessi e di non aver paura dei pregiudizi altrui. Fare quello che si pensa perché la vita è una e bisogna godersela in tutto e per tutto. Rendere gioia un dolore perché lo si è compreso è un passo importante.
Ai miei lettori auguro di trasmette il coraggio giusto per trasformare in concreto ogni forma di comunicazione che credono di avere che essa sia la scrittura, la pittura, la fotografia, il ballo o qualsiasi forma esistente. Siamo ragazzi che hanno tanto da dire... Facciamolo!
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, assolutamente. La scrittura è un hobby nato da qualche anno. È stato un processo lento e consapevole, durato anni.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si, la felicità di mia nonna quando le ho dato la prima bozza. Mi lasciò un bigliettino dove scrisse che era fiera di me. Fu speciale
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No mai anche perché il processo è avvenuto solo dopo aver collezionato tante poesie da poter pubblicare
 
Il suo autore del passato preferito?
Bukowski.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere un'alternativa interessante se il lettore è dinamico nella lettura e soprattutto se il libro è adatto per struttura e scrittura ad essere trasposto in audio libro. Penso che un audio libro debba andare di pari passo con una scrittura descrittiva e di immaginario, così che l'ascoltatore possa vedere davanti ai suoi occhi il libro trasformato in film.
 

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