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18 Nov
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Intervista all'autore -Francesca Monfardini-

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una ragazza di 21 anni diplomata presso il liceo scientifico di Pistoia. Al momento frequento l’università di Firenze.
La mia passione per la scrittura è nata in tenera età quando i miei genitori mi leggevano le classiche favole prima di andare a dormire. Queste mi facevano sognare ad occhi aperti. Mi hanno sempre affascinato le parole e il potere che hanno sulle persone, sia in positivo che in negativo. Ho sempre avuto il desiderio di poter scrivere un libro, proprio per cercare di far provare le stesse emozioni che percepivo quando ero piccola.

 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Generalmente scrivo di sera, quando la luce cala e i rumori si affievoliscono
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Tra tutti gli autori contemporanei, quello che preferisco è senza dubbio Paolo Giordano, scrittore de “La solitudine dei numeri primi”
 
Perché è nata la sua opera?
Ho notato che chi soffre di disturbi mentali è spesso lasciato a se stesso e isolato dalla società moderna perché giudicato. Ho voluto quindi trattare proprio questa tematica, nella speranza di diminuire i pregiudizi nei loro confronti.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nella mia famiglia ci sono sempre stati a disposizione tantissimi libri da leggere che ci univano regalandoci momenti di relax e riflessione.
Inoltre in contesto scolastico mi ha dato modo di sviluppare la mia fantasia e il mio modo di scrivere.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La scrittura per me è qualcosa di magico perché permette di isolarmi dalla quotidianità, ma allo stesso tempo tramite le parole racconto pillole di vita
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
I miei libri non sono autobiografici, ma raccontano la vita di altre persone.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si. Il testo è ispirato a fatti realmente accaduti, quindi la persona fondamentale per la stesura dell’opera, è la donna che mi ha raccontato i suoi sentimenti, che per questioni di privacy preferirei non indicare il suo vero nome.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio padre.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io preferisco il libro cartaceo in quanto mi regala sensazioni fisiche che l’eBook non è in grado di darmi. Nonostante questo, la nascita dell’eBook ha portato alcuni vantaggi ma anche svantaggi. Spero che in futuro rimanga la possibilità di scelta tra libro cartaceo, eBook e audiolibro.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Gli audiolibri sono convenienti (in termini di tempo) perché ci permettono di ascoltare un libro in situazioni nelle quali non saremmo in grado di leggere.
L’audiolibro contribuisce però alla progressiva perdita del piacere della lettura.
Questa nuova frontiera è comunque molto interessante e spero che possa evolversi maggiormente in futuro.

 



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