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23 Ott
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Intervista all'autore - Marco Sciotti

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Marco, sono di Roma e sono un personal trainer e social media manager.
Da quando sono piccolo amo scrivere e immedesimarmi nei personaggi di cui parlo.
Sono un amante del genere Thriller, dei gialli e amo le storie dove niente è scontato e il finale non è mai come sembra.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento particolare della giornata per scrivere, ogni tanto mi vengono in mente delle scene e comincio a scrivere. A volte poche righe, a volte più pagine.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Adoro Richard Castle.
 
4. Perché è nata la sua opera?
È nata per la voglia di scrivere, ogni giorno nel mio lavoro le persone mi raccontano la loro vita e una di loro, con la sua storia personale, mi ha ispirato a scrivere il mio libro.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sinceramente non saprei, la mia scrittura nasce molto dalla mia fantasia.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
E decisamente un modo per raccontare la realtà, le storie che le persone vivono sono innumerevoli e soprattutto diverse.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è sicuramente una parte, che nella realtà preferisco tenere nascosta.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, un mio carissimo cliente che in un certo senso ha vissuto la storia del mio protagonista e come lui è stato costretto a fingere gran parte della sua vita.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia cognata, lei ama leggere.
Dopo che mi ha fatto tanti complimenti ho deciso di pubblicarlo.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente ormai ognuno di noi sta molto tempo con il cellulare o il tablet in mano.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non saprei, preferisco leggere, fare le pause, immaginare e continuare a leggere.
 
 
 
 
 

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