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17 Ago
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Intervista all'autore - Giorgio Nardio

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è come evadere dalla realtà e poi mi provoca forti emozioni, devo dire che mentre scrivevo dei capitoli mi sono commosso e so per certo che ho fatto commuovere alcune persone che hanno avuto modo di leggere qualche passaggio chiave.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Abbastanza, ci sono molte similitudini con il personaggio protagonista "Il Giova", luoghi, lavoro e persone
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera è stata una scommessa con me stesso, mi ha permesso di superare alcune difficoltà che la vita ci mette davanti, sarà stato il destino?
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stata assolutamente semplice, prima del titolo definitivo ne avevo pronti altri cinque e ci voluti diversi mesi per individuare quello che secondo me è il più idoneo
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ovviamente i miei!! Ma a parte gli scherzi sono un appassionato di romanzi polizieschi il mio scrittore preferito è Camilleri, fantastico e non vorrei mai che terminassero i suoi romanzi.
 
6. Ebook o cartaceo?
Assolutamente tutti e due, il cartaceo ti dà soddisfazione, lo tocchi con mano lo sfogli, ma l'ebook lo vedo molto pratico per chi è sempre in movimento.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho iniziato nel 2016 quasi per scherzo, era la mia prima volta che mi cimentavo nel ruolo di scrittore, un vero salto nel buio ed una scommessa con me stesso e dopo cinque anni lo ho terminato questo romanzo, il secondo romanzo che sto scrivendo è molto più veloce nei tempi dopo le esperienze acquisite.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dal che ogni tanto mi è capitato di essere al posto giusto nel momento giusto, ma cosa potrebbe capitare se uno si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato?
Un aneddoto vero e proprio non esiste, esistono situazioni che in parte ho vissuto, altro non voglio svelare.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una sensazione bellissima, una mia piccola rivalsa contro chi inizialmente dubitava in me, ma toccare con mano la versione cartacea mi ha fatto capire che con tanta buona volontà tutti lo possono fare.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un carissimo amico, che aveva subito dubitato delle mie capacità criticandomi, ma quando lo ha finito di leggere è venuto a trovarmi in ufficio per chiedermi scusa e per complimentarsi, per me una bella soddisfazione.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottimi gli audiolibri perché danno la possibilità alle persone con problemi di potersi emozionare come se avessero un libro tra le mani, io ho avuto un parente che ha perso la vista e so che gli avrebbe fatto un immenso piacere ascoltare questo romanzo.
 
 

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