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29 Lug
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Intervista all'autore - Marta Imperio

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Tempio Pausania, un piccolo paesino situato in Sardegna e precisamente in Gallura. Sono cresciuta in un paese limitrofo, Calangianus. Qualche tempo fa, Calangianus, veniva considerato ''la capitale del Sughero'' sia a livello nazionale che internazionale. I miei genitori raccontano sempre che, quando avevano la mia età, per le strade si poteva ammirare il lavoro scrupoloso degli artigiani. Ci si poteva recare all'interno delle loro botteghe per assistere alla lavorazione manuale del sughero che veniva utilizzato per realizzare praticamente ogni cosa. È un peccato che gli artigiani siano sempre meno, li reputo molto vicini alla figura del poeta: partendo da un semplice materiale riescono a realizzare qualcosa di straordinario.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei ''Il Giudizio degli altri'' di Arthur Schopenhauer. Sarebbe bello poter stimolare, negli adolescenti, il pensiero critico (necessario per lo studio della filosofia). A mio parere, oggi, un adolescente ha bisogno di capire che felicità non risiede nel parere altrui, ma nei propri pensieri, nel proprio modo di agire, nelle proprie scelte.
L'adolescenza è un periodo critico del vissuto comune, spesso ci si sente giudicati ed esclusi perché considerati diversi. Non c'è niente di male ad avere interessi differenti dagli altri, a me è successo di sentirmi un po' messa da parte, ma la lettura mi ha sempre salvata. Ci dà l'occasione di confrontarci con i grandi autori che purtroppo non ci sono più, ma che ci stimolano ancora oggi ad affrontare le avversità della vita.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono molto dispiaciuta per questo. Secondo me, un libro cartaceo è in grado di stimolare tutti i sensi! Ogni libro ha il proprio odore, il proprio colore ed una specifica consistenza delle pagine, possono essere perfettamente lisce oppure ruvide. Con l'eBook tutto questo si perde e lo si riduce ad uno schermo amorfo che è sempre uguale nel tempo. Un libro cartaceo cambia allo stesso modo in cui cambia chi lo legge. Ad esempio, ci si potrebbe appuntare un pensiero, una dedica. Sono le piccole cose che rendono un qualsiasi libro un buon libro.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È stata un po’ entrambe per me. Inizialmente un colpo di fulmine, sono stata colta da un'ispirazione improvvisa che mi ha spinta a provarci. La prosa non ha funzionato, per cui successivamente è stato un amore ponderato per la poesia. La poesia richiede una grande capacità di ascoltare se stessi ed una grande forza emotiva che ti rende capace di riassumere in pochi versi un oceano di emozioni che ti travolge.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
È stata la voglia di comunicare ciò che io ho sempre pensato sull'Amore.
In seguito ho realizzato che la poesia tende ad essere considerata come un qualcosa di riservato ad una nicchia specifica di lettori, penso che si debba uscire in fretta da questo luogo comune. Oggigiorno la poesia è alla portata di tutti, spero che i ragazzi giovani come me possano avvicinarsi a questo genere letterario riconoscendo la figura di una semplice ragazza che scrive e che vuole spronare il lettore/lettrice a ragionare sulla forza dell'amore in tutte le sue sfaccettature.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sentieri D'argento è una raccolta di poesie d'Amore che assume un profilo semplice e diretto. L'obiettivo è quello di comunicare l'esistenza di più sfaccettature dell'amore ossia quella passionale, quella romantica, quella della costante ricerca di emozioni forti, tipica di un periodo iniziale in cui non si conosce la persona della quale si pensa di potersi innamorare e, infine, quella dell'amore irrisolto, mai vissuto, distruttivo ed altalenante passando per l'amicizia interpretata come una sfumatura durevole dell'amore stesso. Una cosa è certa: l'amore, così come la poesia, è una forte costante nella vita di tutti i giorni e forse, leggendo più poesia possiamo leggere di più anche noi stessi.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, non era un sogno nel cassetto. La voglia di scrivere è stata scatenata da alcuni eventi accaduti in un periodo particolare, quando avevo 19 anni, in cui mi sentivo sconnessa dal mondo e cercavo qualcosa che mi riconnettesse con gli altri. Ho provato in prima battuta con la prosa, ma successivamente ho realizzato che i versi erano di grande aiuto e, in questo modo, riuscivo ad esprimere meglio le emozioni che avevo dentro. Da quel momento non ho mai smesso di scrivere, qualche anno fa lo facevo soprattutto di notte, ora mi piace scrivere la sera.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si! Quando sono stata contattata dalla casa editrice BookSprint edizioni ero felicissima! Ho subito comunicato la buona notizia ad un'amica a me cara e successivamente ho iniziato a preparare una sorpresa per Arianna, la ragazza a cui ho dedicato questo libro.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Si, purtroppo ci sono stati dei momenti di sconforto. Nonostante abbia scritto tante poesie, pensavo di non essere in grado di realizzare una raccolta completa che potesse essere di piacevole lettura. Spero tanto che i lettori/lettrici possano esserne soddisfatti.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
In questo momento della vita, rispetto ad un poeta del passato, sento particolarmente vicina la poetessa polacca Wislawa Szymborska, forse perché si è aggiudicata il premio Nobel per la letteratura nello stesso anno in cui sono nata. Forse, perché leggo nei suoi versi una concezione dell’Amore come qualcosa di leggero, ma allo stesso tempo un qualcosa su cui riflettere profondamente. La sua poesia intitolata: ''Ad alcuni piace la Poesia'' sembra essere un invito a pensare che solamente chi si approccia alla lettura mettendo a nudo la propria sensibilità possa riuscire a capirla. La poetessa stessa precisa, negli ultimi versi, che nemmeno lei saprebbe dire che cosa sia la poesia. In effetti, nemmeno io saprei farlo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un audio libro potrebbe essere molto stimolante a mio parere. Sarebbe come avere la possibilità di ascoltare lo scrittore e di immaginare che sia nella medesima stanza in cui si trova il lettore/lettrice o l'ascoltatore/ascoltatrice in questo caso. Inoltre, potrebbe essere un ausilio enorme per le persone portatrici di una specifica disabilità, la cecità. Penso che, avendo avuto l'occasione di incontrare e conoscere un ragazzo cieco, ci sia molto da imparare e allo stesso tempo spero che le persone portatrici di questa disabilità possano avere la possibilità di ascoltare più libri possibili.
 
 
 
 
 

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