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26 Lug
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Intervista all'autore - Federica Zaccaria

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Federica Zaccaria, vengo da Nardò provincia di Lecce, in Puglia e più precisamente in Salento. Sono sposata e ho due bellissimi bambini: Michela di quasi tredici anni e Andrea di quasi undici anni. Lavoro in un'azienda che si occupa di lavorazioni speciali per brand lusso e la mia più grande passione sono i libri.
Sono una vera e propria divoratrice di libri. Quando inizio a leggere non riesco a fermarmi e sono impaziente di arrivare alla fine, tanto da continuare a leggere fino alle prime ore dell'alba. Da qui nasce anche la mia passione per la scrittura. Passione che ho lasciato chiusa in un cassetto fino a quando, nel marzo 2020, durante il lock down per la pandemia non ho deciso di impiegare le ore del giorno facendo del mio sogno una splendida realtà. E così nasce il mio primo Romanzo: TI AMO SIGNORINA.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Purtroppo per motivi di lavoro non dedico molto tempo alla scrittura in questo momento. Però, di solito dedico qualche ora nel fine settimana, principalmente mi piace scrivere di sera prima di andare a dormire.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, diciamo che ho un genere preferito. Mi piacciono molto i romanzi rosa, le storie d'amore ricche però, di intrighi e a volte anche di drammi che poi alla fine si risolvono e c'è il lieto fine. Non è l'autore che guardo quando acquisto un libro ma, soprattutto mi deve attirare la copertina, il titolo e poi anche la trama.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata perché ho sentito che era il momento giusto per dare vita al mio sogno, quello di scrivere la mia storia. Storia che tra l'altro non era quella che alla fine è venuta fuori. Inizialmente volevo scrivere tutt'altro, ma quando le mie mani si sono posate sulla tastiera del mio pc, personaggi, luoghi, tempi e vicende hanno preso vita in un modo che non so spiegare. I righi pian piano si riempivano di parole e così anche le pagine e capitolo dopo capitolo la mia storia diventava sempre più appassionante e nella mia mente si faceva strada l'idea che forse, davvero la mia storia poteva diventare un Romanzo.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo che il contesto sociale non abbia influito affatto.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per quanto mi riguarda scrivere è più un'evasione dalla realtà, un modo per staccare dai problemi di vita quotidiana, dagli impegni di lavoro e da tutto ciò che di impegnativo possiamo vivere nella realtà di tutti i giorni. Nel mio caso, il mio Romanzo racconta fatti mai accaduti realmente, certo magari ho preso spunto da alcuni lati del mio carattere e anche di alcune persone a me vicine, ho immaginato luoghi realmente conosciuti dove i miei personaggi hanno preso vita, ma nel mio Romanzo è la fantasia ciò che padroneggia.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non so dire con esattezza quanto ci sia di me in ciò che ho scritto. Come ho detto sono fatti e personaggi frutto della mia fantasia, ma sicuramente alcuni aspetti caratteriali della protagonista ma anche di altri personaggi mi rappresentano molto.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certo. Mia sorella è stata fondamentale. Infatti ho dedicato a lei l'intera opera, ma anche i miei figli e mio marito Salvatore sono stati fondamentali, mi hanno permesso di prendermi il tempo necessario per poter completare il mio Romanzo. A volte mio marito ha assolto anche ai miei compiti di madre pur di lasciare il tempo a me, per poter proseguire con il mio lavoro.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mia sorella è stata la prima a leggere il mio Romanzo. Al termine di ogni capitolo, per prima cosa le mandavo una mail e lei lo leggeva. Dopo di che mi rispondeva con i suoi commenti sempre positivi e mi spronava ad andare avanti. Sentivo in lei l'emozione provocata da ciò che leggeva, l'ansia di sapere come sarebbe successo nel capitolo successivo e poi sentivo la meraviglia e l'orgoglio nel vedere ciò che ero stata in grado di scrivere. E questo mi rendeva felice.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per me l'e-book è una parte fondamentale nel mondo della lettura, ma per chi come me deve sentire ciò che legge, la versione cartacea non ha uguali. Leggere vuol dire toccare un libro, sfogliare le pagine e sentirne il profumo per goderne appieno della gioia che delle parole scritte su dei fogli di carta possono procurare al nostro cuore e alla nostra anima.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Stessa cosa penso dell'audiolibro. Va bene anche questa forma di lettura ma non può essere paragonata alla versione cartacea.
 
 
 
 
 

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