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15 Giu
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Intervista all'autore - Gabriele Lino Verrina

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere in libro di poesie è cercare di manifestare i più profondi sentimenti dell'anima, la grandezza della vita interiore e il raggio di luce che le meraviglie del mondo offrono all'uomo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La poesia, quando riesce ad essere creazione è un'avventura meravigliosa, aperta ad ogni uomo alla ricerca del senso della vita, è mostrare delle vie, è intravedere un raggio di sole anche nell'oscurità.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere un libro di poesie è far traslocare la prosa della vita in versi che sono la voce dell'anima.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il respiro della coscienza è il titolo del libro di poesie, scelto senza la benché minima perplessità.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il libro che in un'ipotetica isola deserta vorrei avere con me é la Divina Commedia di Dante Alighieri e, in particolar modo, Il Paradiso.
 
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi i libri possono essere piacevoli se letti con la debita attenzione per trarne sempre qualche insegnamento.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere un libro è stata sempre la mia passione, ma da quando nel 2005 sono andato in pensione come magistrato ho continuato a scrivere con maggiore intensità.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di scrivere poesie è stata sempre una speranza da realizzare.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Il libro di poesie pubblicato è sempre un momento di grande gioia.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il mio giudizio è positivo. Il problema non è il tipo del libro, giacché quel che rileva è l'amore con cui si legge il libro.
 
 
 
 

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