Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
31 Mag
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Claudio Morbidelli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è fissare delle riflessioni, rielaborarle, socializzarle e passare un messaggio. L'emozione più forte è entrare nei personaggi e vivere le loro vicende trasferendomi nel contesto nel quale queste si svolgono.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro "Schegge del passato" è una rivisitazione, con la matita della nebbia dei ricordi della mia vita. È un omaggio ai personaggi che hanno segnato il mio passato, rivisitati con la nostalgia e la poesia dei sentimenti.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro e rileggere pagine ingiallite dal tempo che sono state il transfer in vicende, emozioni, gioie, angosce rivissute. Inoltre vorrebbe essere una narrazione, di ciò che è stato, per figli e nipoti.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo mi è nata spontanea quando sono salito in soffitta fra tanti frammenti del passato.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Diversi e molteplici, come generi narrativi, sono i libri che porterei con me. Fra i molti autori che apprezzo prediligo Carlo Rovelli per come ti accompagna nella conoscenza del mondo fisico con linguaggi semplici e coinvolgenti.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, faccio parte di quei romantici che considerano l'oggetto libro un compagno con il quale dialogare, rileggere, sottolineare le parti più coinvolgenti, accarezzare, assaporare gli odori, riporlo in libreria.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Innanzi tutto non sono uno scrittore, ho solo trasferito mie emozioni, dipanandole su fogli di carta per vederle nel loro insieme. Per me scrivere è come incollare su dei fogli pensieri che una volta fissati ti aspettano e mostrano in modo più organico un pensiero.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Mi sono messo a scrivere come se volessi raccontare vecchie favole, e le mani non si sono staccate dalla tastiera, le parole fluivano da sole facendomi assaporare tante atmosfere.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il tuo scritto prendere sostanza e magicamente pagine che si compongono che si sfogliano, e sfogliano il tuo profondo, le tue curiosità i tuoi pensieri.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie, mentre lo compilavo, lo leggevamo e lo commentavamo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente una voce adeguata e con le giuste flessioni possono rendere interessante una narrazione, ma si perde il rapporto intimo della lettura.
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Lunedì, 31 Maggio 2021 | di @BookSprint Edizioni