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23 Apr
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Intervista all'autore - Giuseppa Callisti

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ciao, mi chiamo Giuseppa Callisti, ma preferisco essere chiamata Giusy.
Sono di Palermo, ho 21 anni, quasi 22 ad Agosto e frequento il secondo anno di Scienze della Formazione Primaria presso l'Università degli Studi di Palermo.
Nella vita, oltre a studiare, mi piace tenermi impegnata facendo sport all'aria aperta, fare lunghe passeggiate ed inoltre, lavoricchio facendo doposcuola.

Alla domanda "come e quando ho deciso di diventare scrittrice" rispondo che in realtà non è stata una cosa "decisa" e quindi premeditata ma, è capitata, così come avvengono tutte le cose belle ed inaspettate.
Come dico nell'introduzione del mio libro, ho scoperto di avere questa passione in un periodo di crisi, in pieno lockdown dovuto alla pandemia da Covid19 nel periodo di Marzo-Aprile 2020; un periodo fatto di tristezza e di tempi "morti", ho fatto molta introspezione che mi ha portata a scrivere delle poesie, poesie che poi hanno cominciato a crescere di numero tanto da spingermi a raccoglierle.
Ed è stato allora che, ho deciso di farne una raccolta e pubblicarla, così che tutti potessero leggerle e conoscermi un po’ .
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento prefissato, o che decido, per scrivere; scrivo quando ne ho voglia e quando sono particolarmente ispirata.
Molte poesie mi sono venute spontanee, mentre studiavo oppure ero intenta a fare altro.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Senza alcun dubbio, la mia autrice preferita è Alda Merini.
Artista a 360 gradi, poetessa, aforista ed una delle scrittrici del 900' più brave e profonde, a mio dire.
Probabilmente, ciò che rende unica la sua poesia, è ciò che ha vissuto nella vita; ecco, forse è proprio il sapere delle sue vicissitudini, degli episodi tristi e tragici che l'hanno vista come protagonista ,il motore che spinge il mio interesse verso lei.
Ricordo che, nella prova di italiano, alla maturità, sceglietti, tra i documenti da utilizzare per la costruzione del mio saggio breve, una sua poesia : "Solitudine”, la quale aveva destato in me tanta meraviglia che, una volta tornata a casa, andai a fare molte ricerche più approfondite e da lì, è nata la mia ammirazione per lei.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce da un lavoro di scavo e di introspezione che ho fatto dentro me durante un periodo un po’ "buio".
Scrivere quest'opera, o meglio, scrivere tutte le poesie che la compongono, è stato qualcosa di meraviglioso; ogni singola poesia è SPECIALE per me, tira fuori ciò che ha da dire la mia anima e non solo, proprio perché alcune le ho scritte facendomi portavoce di sentimenti di persone a me care che, si sono affidate alla mia penna.
L'intento, infatti, di tutta la raccolta, è proprio quello di arrivare, arrivare agli altri, senza lasciare niente da scorgere per adombramento, ma che tutto fosse chiaro.
Motivo per il quale, ho deciso che, alcune poesie dovessero essere accompagnate da un apposito commento, nel quale spiego il motivo che mi ha spinta a scriverla, l'emozione e parlare del tema che la caratterizza.
Altre, invece, ho deciso di lasciarle alla libera interpretazione del lettore, in modo da non invadere troppo lo spazio, il giusto spazio che il lettore, a mio parere, debba avere nel gustarsi un libro, soprattutto se esso di poesie.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale nel quale vivo, devo dire, è molto stimolante per me; mi aiuta e mi ha aiutata molte volte a tirar fuori le emozioni più profonde.
La voglia di parlare, dire ciò che penso, senza inibizione, ecco questo effetto ha su di me il contesto nel quale vivo.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Posso rispondere entrambi?
Spero di sì, perché per me scrivere è proprio questo: evadere e al contempo raccontare, o meglio, raccontarmi.
Scrivere per me è far parlare la mia anima, da qui il titolo che ho voluto dare al mio libro.
Scrivere per me, come ho detto prima, è arrivare agli altri.
Vorrei che l'altro, leggendo le mie poesie, possa entrare in un universo parallelo, la parte più profonda del sé, quella che si mette a tacere perché si è troppo presi dalla vita frenetica.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nelle poesie che compongono questo libro, c'è tanto di me, tantissimo e chi mi conosce, si accorgerà di ciò.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì.
Io, le mie emozioni e alcune persone care, molto.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Una volta finite tutte le poesie, le ho fatte leggere dapprima ai miei genitori e poi ad un amico a me molto caro.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per quanto possa essere versatile e più semplice scaricare un libro in formato ebook, penso che la bellezza del cartaceo non smetterà mai di incantare.
Ps. io amo avere tra le mani il libro, nella sua bellezza... sentire l'odore delle pagine appena stampate... non ha prezzo!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non saprei rispondere a questa domanda.
 
 
 
 
 

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Venerdì, 23 Aprile 2021 | di @BookSprint Edizioni