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01 Apr
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Intervista all'autore - Cesare Di Stefano

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Castelfranco Veneto, città del Giorgione, ma sono cresciuto a Vedelago; un paesino in mezzo alla campagna, un locus amœnus per così dire.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente "Norwegian Wood" di Haruki Murakami.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Credo sia una grande sconfitta...
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non so se esista una risposta "giusta" per tutte le persone. A mio dire, è un amore ponderato.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di parlare, di vivere, di prendermi tutto e lasciare le briciole agli altri.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Se una cosa rimarrà scritta, sarà immortale.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza dalle medie, allora capii che quella era la mia Via.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sicuramente lo stupore di molti e la conseguente ammirazione. Ma in particolare quando mi dissero "Cesare, le donne saranno la tua rovina, ma accetterai la sconfitta con il sorriso" (data la gran quantità di poesie dedicate a ragazze).
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, il libro era la mia creatura perfetta.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Credo Apollinaire o Kavafis.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Morirà molto presto, è una tecnica dalla quale ci si distrae facilmente.
 
 
 
 
 

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