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29 Mar
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Intervista all'autore - Donata Luigia De Paolis

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono erede di una grande famiglia dalle radici antiche e da conoscenze intellettuali profonde. I miei genitori entrambi insegnanti mi hanno trasmesso amore per il mondo letterario, i miei figli mi hanno regalato la magia dell’amore puro, attraverso loro e tutti gli umani che si sono affacciati nella mia vita sono diventata ciò che oggi sono. Non c'è un momento preciso in cui io abbia deciso di iniziare a scrivere perché sin dalla tenera età scrivevo o meglio dire compilavo diari con intere pagine dove raccontavo la mia vita e interi quaderni di ricette, tutto colorato da meravigliosi scenari illustrativi realizzati con acquerelli a sfondo pagina. Diventare scrittore è un sogno realizzato in virtù di una forte motivazione, ossia condividere la creatività del mio mondo fantastico con i miei lettori.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Al mattino, precisamente all'alba appena sveglia, al pomeriggio prima del tramonto, a volte di fronte ad un tramonto e soprattutto di notte dopo le 23:00 al massimo della mia creatività.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Paolo Coelho.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce da un progetto collegato alla psiche umana. L' uomo moderno, lobotomizzato dalla globalizzazione che lo ha assorbito totalmente non ha più padronanza della sua vera natura, motivo per cui oggi stiamo vivendo "la pandemia", ma non voglio parlare di questo. L' uomo avendo dimenticato la verità sul suo essere ed essendosi completamente distaccato dalla sua pura essenza ha iniziato a sottomettersi ad ogni cosa fuori dall' amore universale. Lavoro e materialismo ha geneticamente modificato la nostra attività vitale e ci ha imbucati in una forma pensiero discordante, nell’atto pratico, questo significa che di fronte ad un qualsiasi problema non siamo più in grado di agire, come mummizzati. Questo scritto nasce da un lavoro anche di ricerca che inizia nel lontano 2005, mio momento di ripresa da una fortissima delusione per un divorzio. Questo libro vuole essere LA SOLUZIONE DEL TUO PROBLEMA. Qualsiasi problema umano se guardato in modo trasversale considerandone tutte le sfaccettature può essere un’opportunità e mai qualcosa di negativo ma l’uomo moderno, oggi, debilitato da molti aspetti isolati che nel globale sono pesanti, potrebbe non esserne cosciente, può attraverso questa lettura decodificare la sua essenza e avere un’informazione in più riguardo alla soluzione. Logicamente chi dall'esterno offre una soluzione saggia non si aggrada di ego nel farlo in quanto offre questo umile aiuto attraverso lo scritto, puramente come una via di luce nel buio, a volte, della vita.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Né una cosa né l’altra, ho molte conoscenze apprese con esperienza, dettate da scelte sagge, donate da pratiche spirituali, o semplicemente grazie a infinite letture di studio che mi concedo da sempre, scrivere è passare informazioni a chi vibrando in frequenza accoglie vocali e consonanti ballerine che leggendo tessono la sua danza nella testa del lettore. Oltre questo a volte mi piace lo scritto ironico per donare sorrisi e lo scritto saggio per donare saggezza o narrare semplicemente delle fiabe per donare magia. Il mio scritto è un dono per il mondo allo stesso identico modo in cui dono al prossimo ciò che serve per il bene comune del mondo e per il mondo stesso.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo, Petrus, il personaggio del mio libro è la parte maschile del mio essere e Melodie la parte femminile.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
I miei figli, linfa vitale in ogni istante della mia vita oltre che una persona a me molto cara oramai lontana anni luce e per la quale ho sempre lottato in questa strana selva che si chiama vita.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia Carlotta, la maggiore dei tre.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, un libro non potrà mai essere sostituito, un libro è uno scrigno di frequenze di ogni suo possessore, per la magia che si crea quando si legge, odorare la vecchia o nuova carta, respirarla quasi, toccarla, assorbirla, immedesimarsi... nulla di tutto ciò potrà mai essere sostituito da nulla.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi appartiene, non mi riconosco, amo le librerie piene di scaffali impolverati dove arricciare il naso di fronte al libro giusto.
 
 
 
 
 

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