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19 Mar
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Intervista all'autore - Silvia Fornoni

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è lasciare libera l'anima di essere e di esprimersi. È incontrare se stessi, riconoscersi, riscoprirsi e sorprendersi.
Emozioni e sensazioni che vibrano alla stessa frequenza. La sensazione nasce spontanea e l'emozione la segue. È gioia, serenità, amore, armonia, poesia. È libertà. Tutto è naturale, spontaneo. dettato dal cuore, sentito dall'anima.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Io sono ciò che ho scritto; è il mio pensiero, il mio agire, il mio sentire, il mio percepire; è la mia vita. Io sono il suono dell'anima.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è rinascita interiore. È l'inizio di una nuova Silvia. Sette mesi fa ho perso mio papà e a lui ho dedicato questo libro. L'amore è il motore della vita. Tutto incomincia e tutto finisce per poi ricominciare. Si nasce, si muore e si rinasce ancora, ogni giorno. Da sempre vivo in un mondo tutto mio dove incontro me stessa ogni volta che voglio; credo nella nostra forza interiore e nella magia della vita se sai guardarla con occhi e spirito di meraviglia. Siamo essere speciali. Questo libro è il suono dell'anima. La mia e quella di chi sa ascoltarla.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Tutto è partito da un richiamo interiore a cui ho dato ascolto e "il suono dell'anima" ha preso forma.
Il titolo è stato chiaro e semplice da subito; da lì il passo è stato breve e veloce.
Il suono è stato ascoltato.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un'isola deserta e un libro? Oppure uno scrittore?
Mare che amo, fogli bianchi su cui raccontare la mia avventura che diviene libro e riscoprirsi scrittore per davvero.
Fantasia a parte, un libro che amo, uno dei primi libri letti a scuola è sicuramente il Gabbiano Jonathan Livingston. Seguono le leggende e fiabe di Herman Hesse, le fiabe italiane di Italo Calvino. Ad oggi potrei avere con me qualunque libro fantasioso, umanistico, mistico ed umoristico perché leggere allarga gli orizzonti mentali e un libro è sempre un buon amico.
Io e Sigmund Freud. Tanto da ascoltare, tanto da imparare.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo senza dubbio. Mi piace sfogliare e percepire l'interiorità del libro. I libri ti chiamano e poi una libreria in casa rende colorato e magico l'ambiente.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo sin da piccola. Ho scritti in ogni dove: nei cassetti, nel cellulare, nel computer, nella testa ma soprattutto nell'anima. Ogni cosa che mi circonda mi parla e io scrivo. Le persone mi dicono che si emozionano a leggere i miei scritti e spesso mi hanno detto: devi scrivere, arrivi al cuore. È bello leggerti, sei profonda, sensibile. Tutto ciò mi emoziona e rileggere i miei stessi scritti mi fa stare bene, in pace con me stessa, libera; dopo la morte di mio papà è scattato qualcosa dentro me e così mi sono detta: Silvia è arrivato il momento di mettere insieme i pezzi e creare puzzle di vita. Per me, per tutti coloro che in ogni lettura si rispecchiano e si emozionano.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce da un percepire un'altra dimensione; la vita oltre la vita.
Una libellula che si appoggiò al finestrino della macchina nel giorno del funerale di mio papà mi fece pensare alla sua anima libera e leggera, lontana dalla sofferenza e dal dolore. La morte diviene così il passaggio ad altra vita e altro non è che rinascita dell'essere. Iniziai a percepire la sua presenza e a metter nero su bianco.
La libellula in copertina rappresenta la leggerezza dell'essere e del divenire. Un'alba che diviene tramonto e un tramonto che diviene alba sono il susseguirsi delle nostre giornate, scandite dal rumore della quotidianità di giorno e coccolate dal suono dell'anima alla sera.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
In una parola: meraviglia!
Qualcosa di tuo che nasce, un messaggio positivo che aleggia nell'aria, un'emozione che esplode dentro e ti rende  unica nel tuo essere cosi perfettamente imperfetta e imperfettamente perfetta. È abbracciarsi ed essere fieri di se stessi perché il sogno diviene realtà.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La persona che ha letto il mio libro è una delle mie migliori amiche. Si chiama Francesca. In realtà più che leggerlo l'ha approvato, nel senso che quando l'avevo impostato per inviarlo ho pensato a lei per leggerle il contenuto e sentire cosa ne pensasse. Era entusiasta. Sentivo che era la cosa giusta da fare, glielo dissi e lei mi disse: mi piace, mi rispecchio in alcune poesie, mi emozionano. Inviale. Non esitai un attimo. Lo inviai immediatamente.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro mi piace perché mi piace dare voce alla lettura; mi piacerebbe anche leggere i libri e non solo scriverli.
Una voce che dona emozione rende tutto più bello e coinvolgente.
 
 
 
 
 

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Sabato, 20 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni