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05 Mar
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Intervista all'autore - Marina Dal Soglio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono originaria di Schio, in provincia di Vicenza. Sono insegnante di scuola Primaria da quasi trent'anni.  Trent'anni vissuti con i bambini, nei quali ho imparato molto, oltre che aver dato. Ho imparato ad osservare tutto con semplicità,  ma anche con interesse, mi sono dedicata molto alla lettera e all'approfondimento di testi di vario genere. Sono un'amante dell'arte e di ogni sua forma espressiva: dalla musica, alla pittura, alla poesia. Non c'è un momento  preciso in cui ho deciso di diventare scrittrice. É venuta dopo un periodo particolare della mia vita, nel quale ho sentito il bisogno di raccontare il mio essere, le mie emozioni grazie a situazioni,  eventi,  dipinti da me realizzati che descrivevano il mio vissuto e il mio universo interiore.

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
I poeti amano il buio, il silenzio, la pace della sera. Ed è proprio in questi momenti della giornata che amo scrivere e raccontarmi. Nel buio della sera e della notte, affiorano le mie emozioni,  i miei pensieri suscitano i ricordi, gli attimi di vita più intensi, particolari.  In quei momenti affiorano le parole che descrivono con la loro incisività e musicalità,  questi particolari vissuti. Ma mi porto sempre un taccuino, un quadernetto perché a volte, il desiderio di scrivere scaturisce dopo un vissuto  inatteso della giornata. Sento, allora, di dover scrivere,  raccontarmi anche in quei momenti.

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo la scrittrice Dacia Maraini per la sua capacità di esprimere il  pensiero libero, per la sua grande  cultura,  anche se ho solo da poco iniziato a leggere qualche suo scritto. Ma la poetessa che amo e in  cui mi identifico molto è Alda Merini per la straordinaria umanità e profondità che riesce a infondere nei suoi versi poetici.

4. Perché è nata la sua opera?
È nata dal desiderio di raccontarmi attraverso tutte le splendide immagini e parole che la poesia riesce ad offrirmi. Quando la poesia mi ha permesso di poter esprimere quello che sono, raccontarmi attraverso gli occhi dell'anima, è una ricchezza che deve essere condivisa il più possibile con gli altri. Ciò ci permette di scoprire ciò che siamo in maniera più completa e profonda.

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono un'insegnante,  ho potuto leggere molti testi di vario tipo. Questo ha influito nella mia formazione e nella crescita personale.  Nel mio contesto sociale sono riuscita ad essere ciò che desideravo tanto: una brava educatrice, sia a scuola che in famiglia.

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La poesia ti permette di interpretare meglio la realtà e leggerla nel suo significato più ampio e più profondo. Non c'è persona più realista che il poeta.  Perciò  con le mie poesie non evado la realtà! Anzi: riesco a vivere con più completezza la mia dimensione reale e a riconoscerla nella sua integrità. 

7. Quanto di Lei c’è in ciò che ha scritto? 
Tutto.  C'è tutta la mia anima, il mio universo interiore attraverso il quale vedo il mondo. È un mettermi a nudo, un togliermi le maschere convenzionali per descrivermi in ciò che veramente sono. 

 8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera? 
Non c'è qualcuno in particolare,  ma tutte quelle persone che hanno saputo infondere nel mio cuore esempi importanti  di vita che hanno determinato il mio vivere, quello che sono. 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo? 
Ho da subito condiviso le mie poesie con le persone che amo e che stimo in modo particolare.  Loro le hanno sempre apprezzate e si sono identificati in alcune  mie metafore.  Questo mi ha emozionato e mi ha stimolato a scrivere. 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook? 
L'ebook è una forma nuova di scrittura legata al mondo della tecnologia.  Tuttavia non penso che essa riesca  sostituire  in modo completo, l'emozione di stringere tra le mani un libro cartaceo e alla carica dell'immaginazione che ne deriva. Non dimentichiamo che la parola libro, deriva dal latino " liber", cioè  ciò che ci rende più liberi nel pensiero e  formazione della nostra personalità. 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro? 
Penso che potrebbe aiutare molto, soprattutto le nuove generazioni ad entrare nel contenuto, nella storia di un libro. L'ascolto ci permette di interiorizzare meglio i pensieri espressi dalle parole usate dall' autore. È una modalità che si usa spesso anche a scuola.
 
 
 
 



















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Venerdì, 05 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni