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02 Mar
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Intervista all'autore - Ivo Di Franco

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nato e cresciuto a Catania e poi per il mio lavoro ho vissuto in tanti altre città tra le quali Roma, Firenze e Francavilla Fontana ed infine dopo 15 anni sono ritornato a Catania.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“L' amore ai tempi degli 883! di Marco Iurato.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L’Ebook può essere molto pratico, ma non potrà mai sostituire il libro.
Il libro necessita essere toccato, sfogliato, odorato, anche durante una interruzione della lettura si ha il piacere di inserire il suo segnalibro dove poi riprendere. Il libro è un amico che va portato con sé.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è qualcosa che nasce dentro se stessi, è espressione di pensiero.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di poter raccontare una storia di vita ordinaria. Ma dietro ogni storia di vita ordinaria ci sono fatti ed eventi, certe volte straordinari ma anche terribili, e quindi ogni storia risulta essere legata al proprio destino e alle scelte che si seguono.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è semplice; da sempre la felicità viene identificata con il successo per lo più professionale, invece il messaggio che vorrei far passare attraverso le pagine di questo romanzo è la pura e semplice felicità. Una felicità da raggiungere attraverso l’amore, le scelte e i sacrifici che i personaggi decidono di intraprendere, consapevoli di vivere una vita ordinaria.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Direi che nel caso mio è nata attraverso parecchi momenti di riflessione dovuti anche e grazie alla lettura di diverse tipologie di libri, che ti portano a voler poter dare un proprio punto di vista.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Nel periodo in cui ho cominciato a pensare di realizzare il libro, come tutti sappiamo eravamo in pieno Lockdown dovuto alla pandemia. Per tenere in qualche modo compagnia a mia mamma, ho chiesto a mio figlio più piccolo di farsi raccontare per telefono un po' di storie da nonna che è tedesca. Mi faceva sorridere il fatto che poi a sua volta, mio figlio mi raccontasse con molta enfasi alcuni aneddoti che ho inserito nel romanzo. Uno su tutti per quanto marginale, quello della carta da giornale sotto i vestiti per non patire il freddo.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Certamente, tante volte.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Difficile dire un autore specifico, leggo diverse tipologie di libri, sicuramente posso dire che Jack Higgins mi piace molto, Agatha Christie ma anche Dan Brown e soprattutto J.K. Rowling per le loro capacità di creare la storia e non semplicemente raccontarla.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è chiaramente più utile per chi ne ha bisogno ma sono favorevole.
 
 
 
 
 

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