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02 Mar
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Intervista all'autore - Rosella Lisoni

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
L'Amore per la scrittura è un amore antico, già dai tempi dell'Università collaboravo con una rivista di cinema scrivendo recensioni cinematografiche. Successivamente mi sono dedicata alla famiglia, a crescere i miei figli, ma l'antico amore non si è mai sopito.
Ho collaborato con quotidiani on line, poi con riviste cinematografiche e l’anno scorso ho scritto un saggio sul cinema di Pasolini dal titolo Eros e thanatos nei racconti di Canterbury di Pier Paolo Pasolini.
Ora ho sentito l'esigenza di dar voce alle problematiche femminili legate alla sfera affettiva e ho deciso descrivere il romanzo Aurora una di noi, un romanzo scritto per le donne e sulle donne.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo quando mi sento ispirata, in qualsiasi momento mi trovo ad accendere i pc e scrivere, certamente prediligo i momenti tranquilli in cui riesco a concentrarmi maggiormente.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sinceramente leggo molto, autori vari, da redazza ho letto i classici, visto i miei studi letterari, ora quando incontro un autore interessante inizio a leggere le sue opere.
L'ultimo libro che ho letto è “L'amore quando c'era” di Chiara Gamberale ed è stata una lettura piacevole. Adoro i libri sulle donne e scritti dalle donne, da ragazza impazzivo per Isabel Allende e non nego di aver letto tutti i libri di Sveva Cassati Modignani.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Come dicevo la mia opera è nata per dar voce all'universo femminile, ai problemi legati ai sentimenti delle donne, per descrivere l'animo femminile complesso e magico e poco valorizzato.
Non nego che volevo portare alla luce la scarsa attenzione che molti uomini dedicano alle loro compagna e come essi riescano a diventare crudeli con loro.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente noi siano ciò che viviamo, ciò che leggiamo, ciò che ascoltiamo e il contesto sociale in cui vivo ha inciso molto nella mia formazione letteraria
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivo per passione, la scrittura è simile ad un flusso che sgorga dentro di te e prosegue quasi indipendentemente da te.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Pasolini diceva che ogni regista gira sempre lo stesso film e posso asserire che ogni scrittore scriva sempre lo stesso libro.
In ciò che si scrive ci sono tratti autobiografici, ma la fantasia dell'autore ha la meglio su tutto.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho agito in autonomia, seguendo le mie passioni e l'amore per la scrittura.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Giovanni ha letto per primo il mio romanzo, una cara persona, un ottimo consigliere che ha creduto subito in me.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo, il libro va sfogliato, va toccato, va respirato il profumo della carta.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro può essere un valido aiuto alle persone anziane che hanno difficoltà nella lettura, mentre per quanto attiene a i bambini preferisco siano i genitori a leggere loro le favole.
 
 
 
 
 

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