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20 Gen
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Intervista all'autore - Elino Melatti

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato in un piccolo paese della marsica, sono cresciuto tirando calci ad un pallone. Per molti ero una promessa del calcio, ma forse il Creatore dell'universo aveva riposto in me un destino diverso.Una volta conseguito il diploma di maturità e prestato il servizio di leva come caporale istruttore, sono entrato a far parte di un a S:p.a. ricoprendo il ruolo di consigliere di amministrazione.Costretto da una patologia importante ho dovuto affrontare vicissitudini che mi hanno allontanato dal mondo del lavoro.Questa situazione creatasi mi ha dato modo di risvegliare emozioni sopite trasformandole in romanzi.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un ordine preciso di lavoro. In qualsiasi momento della giornata mi  capita di vedere immagini o avvertire sensazioni che mi spingono a scriverle su un foglio bianco.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Paulo Coelho è l'autore che preferisco. Anche se nei vangeli canonici trovo la forza di esistere e resistere... la gioia di vivere.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Non c'è un motivo preciso, tutto nasce inspiegabilmente all'improvviso. Immagini e senzazioni mi aggrediscono, aprendo in me il sipario della storia che andrò a raccontare. 
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Le mie storie sono basate interamente nel contesto sociale nel quale vivo, dove la mia immaginazione trova campo fertile da cui prende forma.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per raccontare la realtà che spesso supera la fantasia.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Le emozioni del tenente Max sono le mie emozioni che vivo affrontando la quotidianità.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare, forse la voglia di mettermi in gioco, per condividere con il tempo la mia presunzione di esistere.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il romanzo, per accvertarmi della sua validità, è stato letto da un mio amico. Io certo della sua onestà intellettuale sapevo di potermi fidare del suo giudizio.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente l'ebook sarà il futuro, visto che si predilige il rapporto a distanza con cose e persone, ma per me, avere un libro tra le mani e sfogliarlo suscita forti emozioni.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il fascino del libro classico è imperituro e la vera esperienza di un libro non può prescindere dalla lettura con i prppri occhi, dalla decodifica autonoma del pensiero scritto. Detto questo, l'audiolibro è una possibilità in più di incontrare una storia, che certo può dare i suoi stimoli all'anima e alla fantasia. Certamente la sua maggiore utilità, secondo me, consiste nell'essere impiegato come aiuto nei problemi della dislessia.
 
 
 
 

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