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07 Ott
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Intervista all'autore - Beatrice Contili

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un cubetto di acqua gelida che percorre il mio corpo accaldato, donando al tempo stesso un dolce sollievo ed una leggera sensazione di bruciore.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Due sono gli aspetti della mia vita reale presenti nel libro:
1) I luoghi che fanno da sfondo e sostengono il racconto sono quelli della mia città natale, Terni.
2) Ciò che vivono i protagonisti al livello emotivo risuona nella mia vita come in quella di molte donne che sono venute da me in consulenza.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera è stato un azzardo. Una scommessa con la vita. Un giorno ho deciso di fare "all in", di metterci dentro ogni respiro, ogni riflessione, ogni rintocco. Ho deciso di credere in me stessa, come forse mai prima d'ora, di prendere in mano il mio destino.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo del libro non è stata mia. Me la regalò Siopea mentre scrivevo un capitolo di questo libro. Ero completamente immersa nel flow e non ho fatto altro che assecondare ciò che voleva dirmi.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei con me Chuck Palaniuk: è lui ad aver sconvolto la mia percezione di auto-efficacia. Prima di lui non mi consideravo adatta per scrivere un libro, poi la rivelazione. Si è insinuata dentro di me la consapevolezza che ciò che volevo dire poteva essere di aiuto a molte donne che hanno vissuto o stanno vivendo il vissuto della protagonista.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo: non riesco a resistere all'odore della carta, al frusciare delle pagine che lascio dietro di me mentre leggo, ai polpastrelli che si muovono tra le righe dei pensieri altrui, al peso del libro che poggia sulle gambe e alla sfrontatezza di un'orecchietta fatta per non dimenticare il punto in cui sono arrivata.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre dedicato alla scrittura moltissimo del mio tempo, fin dalla scuola media. Scrivevo per lo più poesie. Un giorno, durante la quarantena, ho realizzato di quanto la vita fosse corta e di quanto mi sarebbe piaciuto vedere il mio libro (tenuto nascosto tra le cartelle di un computer fin troppo pieno) venire alla luce. Quel giorno, nell'attimo di infinito che separa il momento presente da quello che sta per arrivare presi la decisione di inviare il file.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non avevo idea che avrei scritto un libro. Come spesso accade quando scrivo poesie, ho sentito l'ispirazione nascere e venire sempre più in figura mentre mi impegnavo a silenziare questa ragazza di nome Siopea che continuava a farmi visita.
Un giorno mentre passeggiavo nel viale da lei tanto amato, la guardai negli occhi e le dissi: "Io scrivo solo poesie, dona pace alla mia mente". Lei però non se ne andò e si divertiva a nascondersi tra le pieghe di ogni azione quotidiana. Potevo scorgere interi paragrafi di questo libro solo assaporando l'odore del caffè o incrociando gli sguardi di ignari passanti. Per due settimane la mia mente scrisse questo libro senza che io ne digitassi una sola parola.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Mi sono emozionata più volte quando nella casella di posta elettronica mi veniva notificato un passo in avanti verso la pubblicazione. È stata un'esperienza emozionante, piena di vita e di speranza. Quelle parole incastrate dentro il desktop ora potranno incrociare sguardi e mani. Sarò riconoscente a vita dell'opportunità che mi è stata data
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia migliore amica. Siamo amiche da 22 anni ma in realtà ci siamo sempre considerate due sorelle che hanno avuto la fortuna di potersi scegliere
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia una splendida opportunità per chi, come me, si lascia condurre dall'intensità della voce. Grazie al suono delle parole, magistralmente interpretato dai professionisti, si ha l'opportunità di scoprire nuovi orizzonti di senso.
 
 

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