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16 Set
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Intervista all'autore - Laura Paoloni Baldoni

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Fin da bambina ho sempre amato scrivere. Ho scritto le mie prime poesie (per poi riprendere a scriverle solo dopo i 50 anni) in quinta elementare.
Sono stata sempre una persona schiva, non ho mai amato parlare di me e tanto meno mettermi allo scoperto. Educata a non mostrare emozioni, ad ubbidire ed accettare anche quello che non condividevo, sono sempre vissuta chiusa dentro me stessa. E spesso, erroneamente, sono stata giudicata fredda e poco sensibile. Sono invece estremamente emotiva e questa cosa mi ha molto condizionata e in un certo qual modo, ferita.
Ma non mi sono mai fermata alle apparenze, ho sempre cercato dentro e fuori di me sin da bambina e …si può scrivere e buttare sulla carta tutto quello che hai dentro… carta e penna sono sempre state mie le amiche fedeli.
Mi sono sposata a 23 anni ed ho avuto 4 figli che sono stati lo scopo della mia vita. Pur lavorando mi sono dedicata interamente a loro..... dimenticando me stessa. Ma ero ben abituata a dimenticarmi di me, ed i figli erano parte di me, e avevano la magia di far uscire allo scoperto quel tesoro di amore che tenevo nascosto a tutti gli altri.
Ma i figli crescono... e prima ancora che se ne andassero per la loro strada è iniziato per me un periodo molto difficile: mi sono ammalata e ho temuto di morire. Per meglio dire ero convinta di dover morire.
Poi questa prova della vita si è trasformata in opportunità.
Dopo la morte improvvisa di mio padre, avvenuta solo pochi anni prima, avevo iniziato un lavoro di ricerca spirituale. Con la malattia, come per miracolo, questa strada si è diramata in tante altre strade dapprima apparentemente slegate tra loro ma rivelatesi, con la comprensione di poi, profondamente unite.
Ho conosciuto persone straordinarie che mi hanno guidato alla ricerca di me stessa, mi hanno spronato ad uscire dalla mia prigione che, pur se dorata, sempre prigione era. Sono venuta a conoscenza del mondo olistico e a poco a poco ho capito che la malattia è solo…. un s.o.s. dell’anima.
E l’anima piano piano, insieme a me, è uscita allo scoperto.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La mia vita è tutta presente in questo racconto. Questo libricino rappresenta il mio cammino di consapevolezza.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho pensato che poteva essere utile condividere la mia esperienza, la mia... scoperta del significato della vita; con la speranza che possa essere utile a qualcuno..
Oggi, a più di 70 anni, non rinnego nessuna esperienza del passato perché ho capito che ogni esperienza è stata utile per farmi sentire come mi sento ora.
Niente di importante o di grande per carità: solo una donna serena che ringrazia per la sua vita e che desidera condividere il dono di consapevolezza che ha ricevuto.
Ma è stato anche un ripercorrere il mio cammino e approfondirne il significato perché scrivendo non solo ho ricordato ma ho anche capito cose nuove.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplicissima ed è venuta spontanea.
Ho semplicemente cambiato Laura in Giulia (che è la mia bisnonna).
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei con me CONVERSAZIONI CON DIO di Neale Donald Walsch perché mi ha aperto nuove prospettive, mi ha dato nuove risposte e mi ha fatto molto riflettere.
 
6. Ebook o cartaceo?
CARTACEO. È una lettura profonda..... da toccare! e portare con sé....
mi piace vederlo nella mia libreria.... e sapere che c'è!
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho frequentato e frequento ancora ad Ancona il Corso di Scrittura Meditativa "Lapis Blu" che mi ha ridato la voglia di scrivere insieme a quella, per me non da poco, di leggere dentro di me.....
Non sono una scrittrice.....
come ho già detto mi resta difficile esprimere le emozioni ..... ma amo scrivere di emozioni... scrivere è un modo per fare uscire quella parte di me che uso nascondere....
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo racconto nasce da una meditazione fatta durante un corso di cristalloterapia.
C'era una bellissima Selenite davanti a me ed ero stata invitata a connettermi con lei. La Selenite è un bellissimo cristallo lunare bianco argenteo che forma delle vere e proprie torri. Sono stata invitata ad entrare.... ed io ho visto la scala... e tutto il resto è venuto da sé.....
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ancora non ci credo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima è stata una vecchia amica di gioventù: una compagna di scuola!
La seconda, e solo dopo aver ricevuto il vostro libricino stampato, la mia carissima amica Rita, la docente della scrittura meditativa.
Una grande parte del merito va a lei... senza di lei non mi sarebbe neanche balenato in testa di scrivere racconti o poesie....
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Semplicemente grandiosa!
Ho un’amica insegnante di lettere che ha perduto la vista!
Ma può essere comunque utile... in macchina..... o sfaccendando per casa.... o passeggiando.....
è comunque un modo per distrarsi e fare cultura...
 
 
 
 
 

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