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22 Ago
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Intervista all'autore - Aldo Misuraca

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nato a Portici, una cittadina sul mare a pochissimi chilometri dal centro storico di Napoli, terminato il liceo ho vissuto per motivi di studio in varie città, da Napoli a Pavia, Verona e Roma dove ho conseguito l'ultima specializzazione in ematologia pediatrica. Sposato con 4 figli, amo viaggiare, soprattutto in compagnia della mia famiglia.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Di primo impulso consiglierei "Moby Dick" di Herman Melville, un romanzo che ho molto amato da adolescente. Gli raccomanderei di leggere, appena possibile, anche "Il Maestro e Margherita" di Bulgakov, un libro mitico, divertente e fantasmagorico.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
I libri elettronici sono sicuramente ideali per i giovani e per chi ama leggere in metropolitana, per chi viaggia molto e chi va in vacanza: si ha la possibilità di portarsi dietro una intera biblioteca a costo ridottissimo; io preferisco ancora il libro cartaceo, ho bisogno di sfogliarlo, di accudirlo, di percepire il suo odore.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non sono mai stato abile con le parole, un pessimo oratore, a scuola prendevo a stento la sufficienza nelle interrogazioni orali; negli scritti, invece, voti alti. Qualche professore ha avuto anche il sospetto che io copiassi! Nelle discussioni la cosa giusta da dire, più interessante, mi è sempre venuta in mente in un secondo momento, quando ormai era tardi. Quando scrivo il mio discorso è sicuramente più fluido, ordinato e convincente e la mia fantasia sembra molto stimolata.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Le continue tragedie dei migranti annegati a mare per sfuggire agli orrori della guerra, soprattutto dopo la guerra civile scoppiata nel 2011 in Siria. Da allora c'è stato un vero e proprio genocidio di questo nobile popolo, un massacro di fronte al quale il mondo intero ha assistito quasi in diretta senza essere in grado di far nulla.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non escludere una persona solo perché è diversa da noi e che osserva la vita da un'altra angolazione, portare il lettore a far toccare con mano il dolore, la paura del migrante durante la traversata, il timore che possa accadergli qualcosa di irreparabile soprattutto ai suoi figli, come se l'orrore della guerra non bastasse.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre ammirato i miei compagni di scuola che avevano un diario segreto costantemente aggiornato. Io, al massimo, sono riuscito ad annotare su pezzetti di carta che ho conservato disordinatamente, gli avvenimenti interessanti e soprattutto divertenti a cui ho assistito nel corso della mia vita; qualcuno li ho smarriti ma gli altri mi sono serviti come spunto per scrivere storie, romanzi brevi che non sempre ho portato a termine.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Molto tempo fa, mentre correvo in un parco pubblico a Napoli, conobbi un barbone che, accovacciato a terra, stava scrivendo qualcosa in un libricino che aveva in mano. Mi incuriosì talmente il suo sguardo fiero e tranquillo che mi fermai a parlare con lui, un professore di liceo di 55 anni che, dopo la morte della moglie, aveva preso la decisione di lasciare tutto e tutti per vivere la sua vita in assoluta libertà e indipendenza. Mi rivelò che quel libricino era tutto ciò di veramente importante che possedeva, perché solo lì, nella sua vita da nomade, riusciva a stabilizzare i suoi pensieri.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Il momento storico che stiamo attraversando è stato un grande stimolo per "non abbandonare" questo romanzo, ma soprattutto il conforto di mia moglie ed i suoi preziosi consigli mi hanno dato la fiducia necessaria per portarlo a termine nel migliore dei modi.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Tolstoj mi ha sempre entusiasmato, soprattutto il suo romanzo storico "Guerra e Pace" che ho letto più di una volta.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ormai ci sono intere biblioteche di libri parlati, interpretati generalmente da attori professionisti. Costituiscono un valido aiuto per quelle persone affette da particolari handicap visivi o motori, anche per i ragazzi dislessici. YouTube offre anche la possibilità di pubblicare video di audioletture gratuitamente e accessibili a tutti.
 

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