Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
08 Mag
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Shorsh Surme

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Erbil la capitale del Kurdistan dell'Iraq. Sono arrivato in Italia nel lontano 1981. L'amore per la mia gente e per la mia patria violentata mi hanno spinto di diventare lo scrittore, cercando di raccontare e far conoscere la questione curda al popolo Italiano.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito scrivo ho nella tarda notte o nelle prime ore della mattina.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono diversi gli autori sia curdi e stranieri. Gli autori curdi i poeti contemporanei Hemen Mokriani, Fayq Be kas, Piramerd, Ahmadi Khani, e tra gli stranieri il poeta Turco Nazim Hikmet, il poeta Italiano Montale e Pablo Neruda poeta Cileno.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera non racconta solo la storia del popolo Curdo, ma ho cercato di tirar fuori quello che avevo visto e vissuto fino all'età di 18 anni in patria. Proprio quei ricordi mi hanno spinto di scrivere questo libro, anche perché sono convinto che i lettori riescono a capire meglio la tragedia di un popolo solo attraverso i racconti.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza. In realtà io nasco come giornalista e corrispondente da subito. Il mio primo articolo fu pubblicato su il giornale della città che mi ha accolto Padova Scrivere
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
No. Scrivere non è mai una evasione della realtà, anzi racconta la realtà di sé e di altri.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il mio amico fraterno che mi ha spinto a tirar fuori quello che avevo dentro da anni. E il mio coautore Guella.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia compagna.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L’Ebook è molto interessante dato che stiamo vivendo un'era digitale, ma il valore del libro cartaceo non finirà mai.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante per chi non ha tempo di sfogliare un bel libro.
 
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce