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06 Mag
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Intervista all'autore - Angelica Attanasi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Roma, e cresciuta in quello che viene chiamato ceto medio alto, in un periodo particolarmente ricco di avvenimenti storici e sociali.
Provengo da una famiglia che ha coltivato, a vario titolo, l'amore per l'arte, mio padre è stato uno dei primi cartoonist italiani, mia nonna pittrice di un certo livello ed è lei che mi ha spinta a scrivere sin dall'età di 13 anni.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Io ho cominciato a leggere presto, iniziando da quei classici intramontabili, che a mio avviso hanno tutt'oggi una valenza educativa potente.
Trovo la saga di Harry Potter un ottimo approccio alla lettura, non disdegnando i grandi classici anche parecchio datati, ma con una potenza espressiva sicuramente coinvolgente.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
È per me un gran dolore, il valore della carta e dell'inchiostro, e lo stesso gesto di aprire un libro equivale all'apertura di una porta su un mondo diverso dal nostro, l'inizio di un viaggio, qualcosa di impagabile.
Ammetto che la praticità di un eBook compensa la mancanza di tempo che assilla la nostra epoca, ma si perde, a mio avviso il contatto intimo tra lettore e scrittore.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Beh, diciamo che è nata tanto tempo fa per me, qualcosa di cui ho preso coscienza solo molto dopo che il mio percorso era cominciato, all'inizio si trattava di mettere su carta sogni adolescenziali, poi lentamente si è trasformata, dall'io rappresentato sono passata al voi, ritengo che uno scrittore diventa tale quando racconta ciò che fa vibrare le corde interne di ciascun lettore.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come per tutti i miei romanzi, e sono tanti credetemi, tutto nasce da una frase che mi risuona nella mente, ho il vantaggio/svantaggio di non guidare, e molti miei scritti nascono da interminabili viaggi sui mezzi cittadini.
Basta questo, una frase, una situazione, che fisso al volo e da lì poi scaturisce il libro, come se fosse un déjà-vu.
Nello specifico, ho sempre avuto un interesse particolare riguardo l'argomento reincarnazione, da questo a scrivere il passo è stato breve.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un messaggio ambizioso, nascosto nelle pieghe di un giallo, la speranza di divertire e magari far riflettere qualcuno, dare una visione diversa di ciò che ci accade e che, a volte, ci spaventa.
Un percorso che inizia e non finisce, e che ognuno può leggere con la parte più intima di sé.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nata e cresciuta all'ombra della scrittura, dai temi in classe che le professoresse facevano leggere nelle altre classe, ad un premio vinto non ancora maggiorenne, insomma un destino segnato il mio probabilmente.
Un sogno non facile da realizzare nella pratica se non con l'aiuto di qualcuno che ha creduto in questo lavoro e che ringrazio di cuore.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In effetti sì, inizialmente doveva essere un unico libro, che cominciava da dove inizia il secondo, ma qualcosa mi diceva che non era completo. lo avevo lasciato decantare per qualche mese, scontenta, ed è una cosa che mi accade assai raramente, di non essere soddisfatta di un lavoro. Fino a quando una notte mi sono svegliata di soprassalto e mi sono precipitata ai miei quaderni ed ho cominciato a scrivere furiosamente dicendomi "è una trilogia... è una trilogia" con mio figlio che mi guardava preoccupato.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, se comincio un libro devo finirlo, per quanto epica possa essere l'impresa, ciò mi porta ad avere altri libri in testa che aspettano pazientemente che finisca il lavoro precedente.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Amo disperatamente una scrittrice che ormai è stata quasi dimenticata, ma che ha significato molto per me Brunella Gasperini, fotografie di una famiglia e di un'epoca che sono rimaste impresse nella mia mente a distanza di decenni.
Altro scrittore amato è D'Annunzio con opere di una intensità mai eguagliata, oltre alla bellezza di un Piccolo Principe nella sua esaltante semplicità, e molti altri ancora.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Forse tra eBook ed audiolibro, il secondo è quello che crea una sintonia maggiore tra le parole e le emozioni, e ci riporta indietro a quando da bambini qualcuno ci raccontava le storie della buona notte, credo sia un modo meraviglioso per scoprire il mondo che c'è dietro ad un libro.
 
 
 
 
 

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