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30 Gen
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Intervista all'autore - Antonella Nocca

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
LA VITA è "un'isola da difendere", un tronco riscaldato dal sole, "una creazione dal niente" e ancora una bellezza da difendere. Il messaggio culturale teso a consolidare la convivenza pacifica tra lo stato d'animo e le velleità materiali che lo stato sociale procura. Come diceva Boris Pasternack "siamo prigionieri del tempo, in ostaggio dell'eternità.” Nei versi si assapora il tenue timore: quello cioè di non trovare tutto il tempo necessario per consumare (si fa per dire) il suo amore; o anche di non riuscire a trovare il tempo per esternare continuamente il proprio amore all'uomo che ha nutrito il suo stato d'animo di forti emozioni. Vorrei vivere liberamente nel mondo dello spirito, accettando, nel mistero e nelle incertezze di un viatore, la validità del proprio mondo ideale, dei sogni, senza cercare di restare legato ai fatti e di trovare di tutto una ragione. La mia solitudine, rivolta contro il dominio della ragione e dell’immutabilità, è piena della sua sola presenza: un modo per cui l'ascolto diventa poesia.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In un'accezione più larga, si rivela il desiderio di vita affettiva, d'esperienze sensibili, il tentativo di stabilire un nesso significativo tra la poesia d'amore, quella affettiva e l'esperienza biografica, in un vasto catalogo di emozioni vissute nel subconscio ma anche in una realtà che appare "concezione fatalistica" la natura, per se stessa, è l'incanto, il mondo lirico, che da principio affascina il cuore e lo spirito, il senso della natura si dilaterà dalla estatica visione irreale a quella di un universo concreato, con i suoi grandi fenomeni che la luce e le tenebre arricchiranno di nuove meraviglie e di sempre nuovi misteri.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'amore per il proprio genitore dà un profumo alla vita, è traduzione simultanea di forti messaggi, intesi come amore per tutte le cose create, amore universale, dilatato in tutte le longitudini e latitudini, se pure con particolare riguardo alle sollecitazioni del cuore.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Nella silloge, oltre ad evidenziare un amore panico per l'amore si ricollega stilisticamente a forme e simboli "la luna", l'immagine della luna evoca una tradizione di incarnazioni mitiche e divine, per contemplare tutti gli ingredienti della natura: una sinfonia di suoni e di colori dove il sussurro delle parole crea un linguaggio misterioso e orfico, che tocca l'anima di ognuno.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me su un'isola deserta il libro di Bettlheim B. “Un genitore quasi perfetto”. Nella società liquida, quella attuale, il rapporto figli e genitori diventa sempre più difficile, cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. Solo questo scambio paritario consente di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci ai terrori notturni della prima infanzia, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dalla questione della disciplina a quella delle punizioni, dalle prime esperienze e dal gioco sino alla costruzione dell'identità del bambino.
 
6. Ebook o cartaceo?
E- book per una facile praticità. L’arrivo del Kindle è stato paragonato, per dirompenza, a quello dell’iPod nell’industria musicale. Ma a dieci anni dall’ingresso dei libri elettronici sul mercato e nelle nostre vite – poco più di cinque «effettivi», se restringiamo il campo all’Italia – molti si chiedono se le promesse fatte siano state poi mantenute. Anche perché, se la digital disruption è la trasformazione che avviene quando la tecnologia entra in un mercato consolidato e lo cambia radicalmente, non è di poco conto l’evidenza che l’e-book – almeno come largamente inteso oggi – si limiti a trasferire su schermo la lettura del libro cartaceo, senza potenziare né trasformare significativamente l’esperienza di fruizione.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Da piccola leggevo, leggevo, leggevo e basta, senza aspirazioni. Per anni non ho provato a scrivere, non mi sentivo all'altezza, mi sembrava che non sarei mai riuscita a creare qualcosa di paragonabile alle storie meravigliose dei grandi autori. Poi, dal 2000, ho scoperto che potevo anche essere così ardimentosa da impugnare la penna e scrivere qualcosa di mio, e da quel momento la mia vita è cambiata. Il mio sogno è di vedere i miei romanzi e poesie pubblicati in tutto il mondo, andare al supermercato e fare lo slalom tra pile di libri con il mio nome stampato sopra...
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Fin da piccoli ci hanno insegnato che siamo tutti poeti in virtù del semplice fatto di essere umani. La nostra capacità di scrivere poesie è quindi, in un certo senso, la misura della nostra umanità. La forza che la poetessa è l’effetto, perché qui è una giovane poeta, cerca soprattutto di far sentire a suo agio il lettore. Lo riempie di ragionamenti e di sfoghi sulla poesia: ricava un punto di partenza. La vera poesia non fa che alludere alla poesia. La singola poesia è un veicolo imperfetto di aneliti.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La scrittura è la mia vita, l’unica terra in cui mi sento al sicuro, in cui posso essere quello che sono. Se la mattina non scrivo almeno un’ora, la mia giornata diventa un incubo. Lo so, è un approccio un po’ ossessivo, ma è la più grande passione insieme alla lettura. Sono una drogata di parole. Ecco appunto… giusto per confermare le potenzialità del punto precedente.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Dicono che il primo amore e il primo bacio non si scordino mai. Io aggiungerei anche il primo libro e la prima presentazione. La persona alla quale ho sottoposto la mia opera è il mio professore universitario che mi ha consentito di agire per il desiderio nascosto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Gli audiolibri possono sicuramente rappresentare un valido aiuto sia per gli alunni che per gli insegnanti. Un altro punto a favore degli audiolibri è che, grazie al loro utilizzo, gli studenti possono affinare le proprie capacità di ascolto e di lettura, purché leggano mentre ascoltano il narratore. C’è chi pensa che ascoltare sia meno impegnativo dal leggere una pagina scritta, ma non tiene conto di quanta attenzione sia in realtà necessaria per farlo. L ascolto in cuffia permette agli studenti di concentrarsi senza essere disturbati da rumori esterni, garantendo una comprensione del testo più efficace e rapida, immergendo gli studenti in un’esperienza totale e profonda.
 

 

 

 

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Giovedì, 30 Gennaio 2020 | di @BookSprint Edizioni