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23 Gen
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Intervista all'autore - Daniele Sarcletti

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Trento, in città; una città segnata dal passato, il cui trascorso storico impregnato dalla lunga presenza del potere ecclesiastico nelle mani dei principi vescovi permea ancora l'immagine della città. All'età di quattro anni la mia famiglia si trasferì in una valle trentina: la Val di Non. Qui sono cresciuto fino alla maggiore età, dedicandomi allo studio e al lavoro rurale.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Certamente il “Visconte dimezzato” di Italo Calvino.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono molto ferrato in materia di nuove tecnologie adattate all'editoria. Io mi sento ancora molto legato alla carta. Mi piacciono le biblioteche e so orientarmi bene nella ricerca dei libri che desidero attraverso gli indici bibliotecari. Certo il supporto tecnologico può essere molto utile e pratico anche quando utilizzato in questo settore, ma credo che tutto ciò che abbia a che fare con la passione, la creatività e lo spirito debba essere trattato in maniera personale e umana.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è libera e liberatoria. Nel mio caso si tratta di un amore ponderato, come la musica, la pittura e la lettura, tutte attività che apprezzo ed esercito. In particolare, attraverso la scrittura si scandaglia la propria anima, si aggiustano le idee, si costruiscono opinioni e convinzioni nuove mentre si possono confutare delle vecchie; in una parola: si riflette.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è nato come ricerca per la mia tesi di laurea e si è man mano trasformato in qualcosa di più divulgativo. Volevo capire il rapporto che intercorre tra la Cina e l'isola di Taiwan, una relazione complicata e complessa, e anche delicata.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nessun messaggio. Mi auguro solo che la lettura sia lieta e gratificante.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Più che scrittura parlerei di "messaggio". Da piccolo adoravo disegnare e regalare i miei disegni alle persone care. Oggi pratico sia la scrittura propriamente figurativa (il disegno), sia la scrittura letteraria.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ho molti ricordi di avvenimenti accaduti mentre scrivevo questo libro: le pagine bianche da riempire, gli appunti, le giornate trascorse in biblioteca, gli ambienti in cui scrivevo ecc.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Io riservo una speciale simpatia per due autori italiani: Calvino e Pirandello.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro può essere un utile strumento didattico con il fine di guidare il lettore in una lettura ben interpretata, cadenzata e corretta del libro, soprattutto un romanzo.
 
 
 
 
 

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Giovedì, 23 Gennaio 2020 | di @BookSprint Edizioni