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13 Dic
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Intervista all'autore - Antonietta Lisco

1.Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa staccare la spina da tutto e da tutti, dalla mia vita presente, dal mio lavoro; è un momento in cui mi rifugio tra le mie parole e riesco a sentirmi libera di esprimere davvero ciò che sento e voglio. Cresce in me il bisogno di mettere nero su bianco e quando rileggo ciò che ho scritto mi emoziono: emozioni a pelle, di pensieri e se penso che un giorno ciò che ho pubblicato verrà letto da altri, ciò suscita in me una gioia profonda e immensa e penso “Ci sarà partecipazione per il mio romanzo?”. Tutto quanto  mi rende felice ed orgogliosa.
 
2.Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro è nato sei anni fa, all’incirca, e lavoravo davvero in una casa di riposo della mia Regione come contabile amministrativa, ma gli eventi, le persone, il luogo sono tutto frutto della mia fantasia.
 
3.Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Io ho sempre scritto. Da adolescente scrivevo ovunque mi trovassi e qualsiasi cosa mi passasse per la mente. In età più adulta ho preferito la scrittura creativa di stile erotico sentimentale e quando poi ho iniziato quest’opera è nato spontaneo in me scrivere la storia di Mia e Riccardo con l’aggiungersi dei loro momenti intimi d’amore consenzienti e passionali.

5.La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo non è stato difficile sceglierlo e identificarne la storia attraverso esso. Sei anni fa vidi un tatuaggio con la scritta “Panta Rhei” di Eraclito, traducendola, “tutto scorre”, mi è subito piaciuta, e aggiungendo l’avverbio di tempo, “Quando”, ecco nato il titolo del mio romanzo.

6.In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’ipotetica isola deserta, altro mio sogno che spero di avverare a breve, porterei con me un libro in particolare, che mi ha aperto la mente anche per scrivere questa mia opera “Il Patto dell’Onice Nera” della scrittrice Morgana D. Baroque, un romanzo contemporaneo di intenso e fine erotismo ambientato a Parigi. Poi i libri della scrittrice JoJo Moyes, conosciuta con il libro “Io prima di Te”, mai pianto tanto leggendo un libro.  Altri libri dello scrittore De Carlo Andrea, di cui ho letto “L’imperfetta meraviglia”, meraviglioso.
 
7.Ebook o cartaceo?
Cartaceo assolutamente. Il profumo della carta stampata dei libri, ineguagliabile.
 
8.Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è stato facile decidere di far leggere ad altri i miei scritti. Ci ho messo tanto tempo per mandare a delle case editrici il mio romanzo. Non riuscivo a tagliare il cordone ombelicale che mi legava ad esso. Il romanzo era pronto già due anni fa, ma ho deciso di rendere altre persone partecipi alla realizzazione di questo mio sogno solo da pochi mesi. Palesandosi finalmente la sua pubblicazione ho realizzato che d’ora in poi chi avrà piacere di leggermi leggerà, quello che ho scritto, sentito, voluto. Ed eccomi qui, mi ritrovo scrittrice, pronta con l’avvio di un altro romanzo che è ancora in fase di messa in opera.

9.Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro è nato per caso. In un periodo appunto dove svolgevo il mio lavoro di contabile amministrativa in una casa di riposo, dove da tutti ero ben voluta e rispettata e dove ad un certo punto ho iniziato a mettere nero su bianco ciò che sentivo. I nomi dei protagonisti mi sono sempre piaciuti, Riccardo e Mia, quest’ultimo l’ho sempre apprezzato sia come aggettivo possessivo che come sostantivo. Riccardo è un nome importante, elegante e passionale. Nel romanzo compaiono i nomi delle mie care amiche, esistenti per davvero e felici di essere menzionate e di “intraprendere” con me quest’avventura fantastica. Un altro protagonista del romanzo è il tango argentino che ha rappresentato per me la molla che ha fatto scattare più di tutto la verve per iniziare a scrivere. Non lo ballo, so ballare solo il tango classico, ma lo adoro. Un particolare curioso che posso confidarvi, Aliscia, altro protagonista, esiste davvero. È un vero ballerino, ma di danza contemporanea, conosciuto sui social, simpatico, carino e molto simile a come l’ho descritto. Ci siamo persi di vista da tanto tempo oramai… chissà, se leggendomi si ricorderà di me!?.
 
10.Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Direi: “Cosa si prova a vedere realizzato un sogno che diventa realtà?” Non ci sono parole!!!. Mi ritrovo a pensare a tutto ciò che mi sta accadendo e mi ritrovo a sorridere da sola come una stupida. Mi sento fluttuare e felice per me stessa. Davvero non mi sarei aspettato che succedesse tutto questo proprio a me.
 
11.Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è la persona a cui ho dedicato anche parte della mia citazione. Mi disse che avevo davvero un innato senso dello scrivere, semplice, pulito, diretto e coinvolgente. Ma più di tutto mi diceva: “Leggendoti riesco davvero a vedere ed immaginare i luoghi e le persone descritti nel romanzo” e comunque è stata una persona molto vicino a me in quel periodo e che mi ha convinto più di tutti a buttarmi in questa meravigliosa avventura. Vorrei mantenerne l’anonimato.
 

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