Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
29 Ott
Vota questo articolo
(1 Vota)

Intervista all'autore - Lorenza Isceri

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Padova e ho sempre vissuto a Cadoneghe un paese di periferia. Ho fatto il liceo artistico come scuola superiore e poi mi sono iscritta a lettere, indirizzo storia dell’arte. Dopo due anni di università ho fatto l’esperienza come giornalista per la trasmissione di canale cinque: Ultimo minuto, con Claudio Bracchino e dato che le tematiche di questo programma erano gli incidenti del sabato sera avevo l’incarico per le interviste agli amici dei parenti coinvolti o dei genitori, ne rimasi molto scossa.
Dovevo fare loro delle domande sui figli e su quello che era successo anche se già sapevo come era ridotto il figlio donatore di organi o la figlia in coma. Non era la mia strada, non stavo ricercando nessuna verità, mi sentivo di invadere la loro intimità familiare, il loro dolore. Cambiai totalmente indirizzo di studio, ero sempre stata appassionata dell’arte del massaggio e della manipolazione articolare di come agiva il corpo con sollecitazioni psicologiche, fisiche e alimentari, così iniziai a studiare la tecnica di massaggio shiatsu, poi mi iscrissi a massoterapia, poi all’università di fisioterapia e continuai i miei studi con un master in ipnosi e in nutrizione clinica all’università di Roma. Tutti i miei studi mi hanno portato a guardare l’essere umano nella sua totalità e attualmente vedendo nel mio lavoro tante persone credo che manchi l’umanità, l’amore e la passione che rendono una persona felice. Ho deciso di scrivere il libro “Dimagrisci mangiando metodo ISCER” per aiutare le persone ad innalzare la serotonina che è il precursore della felicità, personalmente per me è molto importante il rapporto umano umile e disponibile. Le persone hanno ognuna un qualche cosa di particolare che nutre e fa capire quanto vaste sono le esigenze degli esseri umani. Aiuto per quello che posso le persone a sentirsi meglio e di conseguenza loro faranno stare bene altre persone.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Vorrei dedicarmi alla scrittura tutto il giorno, ma sono oberata di lavoro e dedico momenti mattutini brevi ma intensi, quando il sole sta sorgendo e tutta la città tace è meraviglioso scrivere con una tazza di caffè fumante che sprigiona il suo aroma e la luce del mio computer acceso che aspetta solo le mie mani sulla tastiera.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore contemporaneo preferito, leggo pochi romanzi, mi piace invece leggere libri di neuroscience, criminologia.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata tanti anni fa nella mia testa, poi l’ho realizzata un po’ alla volta con l’aiuto di Gabriella, un’amica molto importante che ha reso possibile tutto ciò con la realizzazione delle ricette da me sperimentate. Fondamentalmente la mia opera è nata per aiutare le persone che non sanno associare gli alimenti, pasticciano mettendo sul piatto troppe cose che interagendo tra loro fanno ingrassare. Gli zuccheri in eccesso fanno innalzare la glicemia ed il corpo legge i picchi glicemici come eccessi trasformandoli in grasso.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il mio vissuto è stato fondamentale per la realizzazione della mia opera, gli stessi problemi che sento dalle persone che vedo ogni giorno li ho vissuti anch’io ed è per questo che ho scritto dimagrisci mangiando metodo ISCER, per aiutare le persone che vivono ogni giorno il disagio del cibo veleno ricco di zucchero che crea confusione, stanchezza e depressione.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per raccontare la realtà, un modo meraviglioso per far entrare le persone in una dimensione creata da ciò che sono riuscita a capire e posso trasmettere solo tramite le parole.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ciò che scrivo sono io, semplicemente tutto di me entra nel linguaggio e cerca di riversarsi come esperienza tramite le parole. Mancano i gesti, le espressioni ma il calore e la passione spero di trasmetterli ugualmente.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutte le persone che ho aiutato a perdere peso in questi 10 anni, la fiducia che loro hanno posto nel mio sistema educativo alimentare che sembra fuori dal comune ma risulta efficace e scientifico.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A Gabriella Dalla Costa, amica e meravigliosa persona.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, sono sincera, a me piace sfogliare il libro che leggo, fare le orecchie agli angoli e scrivere in ogni pagina appunti a matita.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro secondo me è una grande invenzione, a volte mi piace ascoltare mentre mi leggono un libro, è molto rilassante, ti permette di creare con la mente le ambientazioni senza dover usare gli occhi per leggere. L’udito e la fantasia visiva prevalgono.
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Martedì, 29 Ottobre 2019 | di @BookSprint Edizioni