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17 Ott
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Intervista all'autore - Marco Santolisier

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nasco a Cagliari ma vivo la mia infanzia a Assemini, a pochi chilometri dal Capoluogo, paese di contadini e artigiani, sino all'età di 20 anni circa. In seguito ho vissuto a Cagliari, a Sassari, con spostamenti a Milano e Roma, per ritornare nel capoluogo e in ultimo a Calasetta, la mia residenza attuale. Ho cambiato casa molte volte vivendo in luoghi e città diverse.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sino a dieci anni fa avrei consigliato di leggere Hemingway, ma oggi consiglieri Istanbul di Panuk.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Un libro rapisce per l'argomento, per il tatto e per il profumo della carta. Ci adatteremo a vivere l'esperienza della lettura attraverso diverse esperienze sensoriali.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me, come per un quadro, nasce dal desiderio irrefrenabile di comunicare un'emozione provata o una esperienza fatta. Ci sono momenti in cui hai voglia di dipingere perché nella tua mente si formano immagini che devi trasferire in una tela, e se non lo fai il pensiero cresce sino a quando occupa gran parte della tua giornata e alla fine ti arrendi e inizi a dipingere. Per un racconto è la stessa cosa, solo che usi le parole come se fossero colori.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho vissuto in molti luoghi, ognuno con le sue caratteristiche e le sue dinamiche. Ho imparato a integrarmi nonostante modi di vivere differenti dal mio, lingue diverse e al tempo stesso ho imparato a cogliere le sfumature della vita sociale di questi posti. Qui a Calasetta arrivo con un bagaglio di esperienze che mi obbligano a rallentare il ritmo della vita, e il maggiore tempo da dedicare alla meditazione ha favorito la nascita di una serie di riflessioni che ho raggruppato nel libro.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nessuno. Sarei felice se il lettore potesse immergersi con l'immaginazione nei luoghi che descrivo, come se li vivesse in prima persona. Più che messaggi verso il lettore mi piacerebbe ricevere messaggi da parte del lettore sulle sensazioni provate dalla lettura del libro.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
All'età di 15 anni avevo già letto tutti i libri della libreria di mio padre. Amo da sempre la lettura. Ho scritto molti racconti che non ho mai pubblicato. Ora dopo questa prima pubblicazione ho in cantiere altri manoscritti.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Mia moglie che mi chiede: sei sicuro di volerlo pubblicare?
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, il libro si è scritto da solo, quando ho terminato di scrivere l'ultima frase mi sono fermato e immediatamente ho pensato: il libro si è chiuso, è stata una scoperta anche per me.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Due: Hemingway e Graham Greene.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace ascoltare i racconti, lo considero migliore dell'ebook. lo associo alla teoria dei media caldi e freddi secondo l'esperienza di Mc Luhan.
 
 

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Giovedì, 17 Ottobre 2019 | di @BookSprint Edizioni