2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ci sono diverse cose, specialmente nella parte che riguarda gli affetti, ed è stato un grande aiuto per iniziare a scrivere il libro. La storia però è di pura fantasia.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Avevo quest’idea in testa da molto tempo, un giorno, quasi per gioco, ho pensato di buttare giù qualche rigo, per vedere cosa poteva venire fuori. Con meraviglia mi sono accorta di aver scritto diverse pagine senza nemmeno accorgermene. E ho continuato, provando divertimento nel vedere tante idee prendere forma.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata in assoluto la cosa più facile, visto che si riferisce a un regalo ricevuto. “La collana di perle nere” sono state le prime cinque parole che ho scritto e che non ho mai pensato di cambiare.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente libri gialli e thriller, visto che sono un’appassionata di questo genere. Non so se sarei però capace di leggerli, visto che, sembrerà strano, sono molto paurosa.
6. Ebook o cartaceo?
Personalmente cartaceo. Ritengo che il fascino di un libro sia insostituibile. Mi rendo però conto che viviamo nell’era dei tablet e dei cellulari, di cui ormai tutti facciamo grande uso, sono quindi propensa anche all’ebook, per chi piace l’idea di leggere da un dispositivo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Circa un anno fa. Come ho detto, ho iniziato la scrittura di questo libro quasi per gioco, e sono contenta di averlo fatto.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nata in seguito a un sogno inquietante che ho fatto poco dopo aver ricevuto la collana in regalo, anche se molto diverso dalla storia raccontata. Ricordo che il mattino successivo, quando mi alzai, lo raccontai al mio compagno e, ridendo, dissi che avrei potuto scriverci un libro. Il sogno risale a circa otto anni fa e da quel momento questa idea è tornata fuori ogni tanto, finché, lo scorso anno, ho deciso di farlo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È stata una grande soddisfazione, tanto da convincermi a portare avanti l’idea che avevo di scriverne un altro, che spero di riuscire a portare a termine in breve tempo.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio compagno, ovvero la persona che mi ha regalato la collana.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un’idea davvero fantastica. Penso alle persone non vedenti o che, per vari motivi o handicap, non possono leggere un libro o un tablet.